Home Da leggere “Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf”, la recensione

“Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf”, la recensione

Torna in libreria “Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf” e lo fa nella Universale Economica Feltrinelli ed è un bene.
È un bene per molti motivi, primo fra tutti si tratta di un volume prezioso sapientemente scritto da una delle più grandi esperte della scrittrice britannica che ripercorre la biografia di una delle voci più importanti della letteratura attraverso le sue opere ripercorse con magistrale perizia.

Il segreto di Virginia Woolf

Nadia Fusini prende per mano il lettore e lo conduce mediante lo sterminato materiale autobiografico che Woolf ha lasciato tra lettere e diari verso una conoscenza intima con la scrittrice che ha svelato se stessa dietro lo sguardo di ogni personaggio, paesaggio, oggetto che ha eternato nelle pagine dei suoi romanzi.

Grafica Divina

Partiamo per un viaggio a ritroso che ha radici nell’infanzia, un’infanzia carica di eventi, molti dei quali tragici, che l’hanno segnata in maniera indelebile e sembra quasi di toccare le sue percezioni assumendo lo stesso suo sguardo sul mondo. Leggendo prendiamo confidenza con i luoghi e le persone da cui è stata abitata e sembra quasi di sentire le voci dei protagonisti del circolo di Bloomsbury, le loro risate, la loro passione.

Incontriamo Leonard, scopriamo il loro rapporto, ascoltiamo Vita e indaghiamo il loro legame, ci appassioniamo per per le battaglie e le idee che insieme portarono avanti e leggendo viene la voglia di riprendere in mano ogni singolo scritto e rileggerli con nuovi occhi, nuova mente enuovo cuore.

Sinossi: Com’è possibile restituire alle pagine la voce di una scrittrice? Nadia Fusini, la più importante studiosa italiana di Virginia Woolf, lo fa ricorrendo alle sue opere, ai romanzi ma anche ai saggi, ai diari, ai frammenti autobiografici e alle lettere: dà voce alla voce della scrittrice, ricreandone la vita e la passione per l’esistenza. Come in un’autobiografia che, facendo affidamento sulla memoria, non può seguire una cronologia, Fusini ricostruisce l’infanzia della Woolf, la figura del padre Leslie, e poi insegue la malattia, gli anni di Bloomsbury, le passioni, il marito Leonard e il legame con Vita, la battaglia femminista e il pacifismo, in un intrecciarsi di tempi che rendono ancora più vivido il quadro della sua esistenza. Poiché, come scrive Fusini, “Virginia non crede che il senso dell’esistenza individuale si racchiuda in una trama di eventi: è piuttosto una caccia al tesoro. Perché riconosce che la vita assomiglia, sì, a un romanzo, ma solo quando il romanzo non pecchi di arroganza e non voglia imporre all’esperienza un ordine estraneo”. Più che una biografia, dunque, questo è un lungo, incalzante racconto in presa diretta.

Recensione di: Elena Torre

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