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Escape Room cosa sono? Ne parliamo con Flavio Iacobini

In questi anni sempre con maggior diffusione e successo si è sente parlare di Escape Room, ma di cosa si tratta? Chi c’è dietro questa particolare tipologia di divertimento che prevede una serie di prove da superare? Ne parliamo con Flavio Iacobini.

Come avviene il tuo contatto con il mondo delle escape room?

In un viaggio di lavoro all’estero, il mio capo volle fare questa esperienza.

Grafica Divina


Come nasce questo sport mentale?

La prima escape room è stata ideata nel 2007 da Takao Kato, un dipendente di un colosso dell’editoria giapponese. Poi è venuto il tempo della Cina, degli Stati Uniti e infine dell’Europa. Ad oggi si stimano oltre 3000 Escape Room in tutto il mondo. Il boom delle stanze della fuga è quindi un fenomeno recente, ma la genesi dell’idea ha una storia millenaria e risale addirittura alla mitologia greca, e qui vi svelo una curiosità: Il primo partecipante di una escape room fu Teseo che per uscire vivo dal labirinto di Minosse dovette districarsi tra stanze e gallerie che misero a dura prova la sua forza e il suo ingegno!! Oggi l’escape room è uno sport mentale riconosciuto dal Coni, come gli scacchi!

Quali sono le caratteristiche che differenziano le tue escape dalle altre?

Le escape room non sono tutte uguali e si dividono in due grandi gruppi: i franchise e le attività private. I franchise sono grossi gruppi che troverete in molte città anche fuori dall’Italia: il gestore ha a disposizione un catalogo di escape room dal quale può scegliere la stanza che preferisce. I tecnici penseranno al montaggio delle scenografie, alla sistemazione degli arredi e all’installazione dei meccanismi. Al contrario in un’attività privata, come Magic Escape Room, io e il mio staff siamo coinvolti in prima persona dall’ideazione, alla messa in opera delle scenografie e allo sviluppo del gioco vero e proprio. Non troverai mai, in nessun luogo, una stanza uguale alla nostra! A meno che non mi abbiano copiato!

Perché le persone trovano affascinante questo tipo di attrazione?

L’escape room è affascinante perché è totalmente immersiva: è un’avventura da vivere e da condividere con chi vogliamo. Inoltre è una sfida: ci si mette alla prova, si allena la mente, si superano le proprie paure, si sfidano i propri limiti. Partecipando al gioco dell’escape room ci si diverte, si sente salire l’adrenalina e si testano le proprie capacità logiche.

Puoi descriverne qualcuna?

Lo studio di Harry Houdini è stata la prima stanza che Magic Escape Room ha aperto e non per caso, visto che sono un mago! Si entra in una perfetta ricostruzione dello studio del grande mago, con tanto di boiserie in legno originale della fine del XIX secolo. Una volta all’interno i giocatori hanno a disposizione 60 minuti di tempo per risolvere gli enigmi, scoprire passaggi segreti e trovare il testamento dove Houdini ha svelato tutti i suoi trucchi. L’ambientazione della stanza, curata in ogni minimo dettaglio, costituisce un vero e proprio tuffo nel passato ed un elegante omaggio al grande Houdini! Non posso svelare nient’altro!

Come nasce l’idea di una escape room e come viene realizzata?

Insieme al mio staff inizio a sviluppare l’idea della stanza partendo dall’ambientazione che vogliamo ricreare, disegniamo le scenografie, pensiamo agli enigmi da inserire, a dove posizionarli. Studiamo insieme le dinamiche che si creeranno tra i giocatori. Quando le idee sono pianificate, mi affido ad artigiani e aziende specializzate. Seguo la costruzione dall’inizio alla fine. Gli oggetti all’interno della stanza sono il nostro forte: andiamo nei vari mercatini dell’usato e dell’antiquariato a caccia di quell’oggetto antico o particolare che funzionerà all’interno della stanza per completare l’atmosfera. A scenografia ultimata, iniziano i beta test, invitando gruppo di escaper a testare l’avventura che abbiamo ricreato e a fornire suggerimenti utili.

Com’è possibile contattarti?

www.magicescape.it
info@magicescape.it
3398570178
3489266475

Intervista di: Luca Ramacciotti

La foto di Flavio Iacobini è di Lorenzo Brusa l’altra foto è l’escape room  di Harry Houdini

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