Home Da preservare Burger vegan: vince il buon senso: si potranno chiamare così

Burger vegan: vince il buon senso: si potranno chiamare così

Scongiurata la censura dei termini come “burger vegan” o “salsiccia vegetariana”, il Parlamento Europeo ha votato contro gli emendamenti che chiedevano di vietare l’utilizzo di questi termini nel marketing e nelle confezioni dei prodotti veg.

Soddisfazione di Essere Animali: “Abbiamo coinvolto attivisti da tutta Italia e inviato migliaia di tweet diretti agli europarlamentari. Bocciate restrizioni assurde, chieste dall’industria della carne per ostacolare lo sviluppo e il consumo di alimenti a base vegetale, più sostenibili per il pianeta e prodotti senza l’uccisione degli animali”, dichiara Claudio Pomo, responsabile sviluppo di Essere Animali, l’organizzazione che in Italia ha aderito alla campagna europea in difesa dei prodotti vegetali STOP THE VEGGIE BURGER BAN

Grafica Divina

il voto di oggi i parlamentari europei hanno respinto l’emendamento 165 che avrebbe riservato l’utilizzo esclusivo di parole come “bistecca”, “salsiccia” o “burger”, ai prodotti che contengono carne, vietandone l’utilizzo per descrivere prodotti sviluppati come alternative vegetariane e vegane.

“La proposta di vietare termini come “hamburger vegano” o “salsiccia vegana” si fondava su una possibile confusione del consumatore davanti a queste parole. Ma si tratta di denominazioni già conosciute dalle persone, poiché da anni presenti nei prodotti veg comunemente in vendita e inoltre utili, in quanto forniscono informazioni non solo sull’assenza di ingredienti di origine animale, ma anche sul gusto e sull’uso che ci si può aspettare dal prodotto”, continua Claudio Pomo.

Inoltre, secondo un recente sondaggio condotto dalla European Consumer Association, il divieto sarebbe stato in contrapposizione con la volontà della maggior parte dei consumatori europei, per il 68% favorevoli all’uso di termini tradizionali per prodotti veg.

Accolto invece l’emendamento 171 che chiedeva di vietare l’uso di denominazioni considerate proprie dei prodotti lattiero-caseari, come ad esempio la parola “cremoso”, nelle comunicazioni commerciali destinate agli alimenti di origine vegetale.

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