Seduta al banco del concierge Vanessa consiglia gli ospiti sui luoghi da visitare nel Maine, sui posti in cui consumare una buona cena.
Non riesce a concentrarsi però, non come al solito, la mente torna di continuo al post visto su Facebook la sera prima.
I like, i commenti e le condivisioni crescono a ritmo incredibile e Jacob Strane non risponde ai suoi messaggi.
Poi all’improvviso il telefono vibra, è lui.
Sembra preoccupato, la scuola aprirà un’indagine perché la studentessa che ha scritto il post ha denunciato un’aggressione e abusi da parte sua.
Peggio, il caso verrà riaperto e tutti i testimoni saranno ascoltati di nuovo.
I recenti fatti di cronaca hanno cambiato tutto.
Vanessa ha incontrato il professor Strane a quindici anni, lui ne aveva allora quarantadue.
All’inizio la loro relazione è rimasta nei binari di un rapporto tra insegnante e studente, poi da un giorno all’altro il treno ha deragliato e in un istante sono diventati amanti.
Per questo ora Taylor Birch, l’autrice del post, cerca di coinvolgerla, prova a convincerla a denunciare a sua volta.
Ma Vanessa non ha nulla da denunciare perché non ritiene di aver subito alcun abuso: la sua è una storia d’amore, il primo amore della sua vita.
Kate Elizabeth Russel è al suo esordio come scrittrice e il suo romanzo diventa subito un caso editoriale, il romanzo più controverso dell’anno per dirlo con le parole di The Guardian.
Qual è il limite tra abuso e consenso? Quanto il movimento Me Too ha cambiato la percezione delle vittime o presunte tali?
Una donna così giovane può davvero costruire una relazione alla pari con un uomo di trent’anni più grande, può evitare di essere manipolata?
Può la sua volontà non essere piegata?
All’ombra e alla luce del movimento #MeToo il romanzo di Russel pone un riflettore su questioni complesse, che come tali vanno affrontate.
Lo fa con un’opera a metà tra fiction e memoir, una Lolita al tempo dei social.
Da leggere.
Mia inquieta Vanessa
Kate Elizabeth Russel
Traduzione di Linda Martini
Mondadori
Articolo di: Cinzia Ciarmatori