Caccia domenica 20 si apre ufficialmente la stagione venatoria dopo le preaperture illegittime
Domenica 20 settembre, la terza del mese, si aprirà ufficialmente la caccia in Italia, ma gli animali selvatici vengono massacrati a fucilate già dai primi del mese, grazie al fatto che quasi tutte le Regioni hanno autorizzato le preaperture, ignorando ancora una volta i limiti posti dalla legge e dalla scienza.
Le condizioni climatiche di questo settembre avrebbero imposto un posticipo dell’avvio della stagione venatoria per concedere un po’ di tregua alla fauna stremata da caldo e siccità così prolungati. Particolarmente delicata è la situazione degli uccelli migratori che, proprio ora, dovrebbero concentrare le proprie energie per prepararsi ai lunghi voli di ritorno verso i luoghi di svernamento, invece che disperderle per fuggire dalle doppiette di cacciatori e bracconieri.
In questi primi giorni di preapertura dobbiamo come al solito registrare morti e feriti durante le battute di caccia, purtroppo anche tra chi non ha nulla a che fare con l’esercizio venatorio.
Dai dati e dai verbali frutto delle attività di vigilanza delle guardie volontarie del WWF Italia si registra poi il solito impennarsi dei casi di caccia illegale.
“Non siamo soliti fare confusione tra caccia autorizzata e bracconaggio, ma i dati ci confermano da anni che i casi di bracconaggio sono strettamente legati alla stagione venatoria quando più cacciatori vanno in giro, così come è evidente che le persone fermate in attività di caccia non consentita sono in larghissima parte cacciatori irrispettosi delle norme e quindi bracconieri” sottolinea Dante Caserta, Vice Presidente WWF Italia.
Per non parlare del grave e diffuso inquinamento da piombo causato dalla dispersione dei pallini e dall’abbandono dei bossoli delle cartucce utilizzate per la caccia. Quest’ultimo un fenomeno ancora molto diffuso: “Questi comportamenti non sono solamente criticabili perché frutto di inciviltà e mancanza di rispetto per la natura, la salute umana e la proprietà altrui, ma sono anche illegali, vigendo l’obbligo per i cacciatori di recuperare “i bossoli delle cartucce”, sancito dall’art. 13 della legge sulla caccia. Fortunatamente l’Unione Europea, raccogliendo le istanze delle associazioni ambientaliste, ha di recente vietato l’utilizzo dei pallini di piombo nelle aree umide, anche se solo dal 2023”.
A tutela della fauna italiana sono scesi in campo, come ogni anno, gli avvocati del WWF che hanno lavorato anche questa estate per presentare ricorsi ammnistrativi e far sospendere i tanti calendari venatori illegittimi. Nonostante l’ormai tradizionale ritardo con cui le Regioni pubblicano i calendari, proprio per ostacolare i ricorsi delle associazioni ambientaliste e animaliste, il WWF Italia, insieme ad altre associazioni, è riuscito ad impugnare i calendari di Calabria, Marche, Sardegna, Sicilia, Liguria, Toscana e Veneto. Riportando molto risultati positivi come l’annullamento del calendario venatorio della Liguria, l’esclusione della caccia a Moriglione e Pavoncella e la diminuzione del carniere giornaliero per la Tortora in Toscana, il blocco della preapertura in Veneto.
In Abruzzo, infine, abbiamo evitato di ricorrere nuovamente al giudice amministrativo (che negli anni passati ha bocciato per ben quattro volte le scelte filo venatorie della regione “verde”), ma sono state presentate osservazioni dettagliate alla bozza di calendario venatorio chiedendo l’eliminazione delle numerose irregolarità, la riduzione degli impatti della caccia sulla fauna selvatica ed una reale protezione delle aree dove vive l’orso marsicano.
“Risultati importanti che però rappresentano solo quanto stabilisce la legge per il cui rispetto non dovremmo essere costretti a ricorre ogni anno alla giustizia amministrativa”, conclude Dante Caserta.
Illegalità diffusa. Le Guardie del WWF in questi giorni di preapertura hanno denunciato 6 cittadini in provincia di Brescia (caccia a specie protette o con metodi illegali), hanno emesso 6 notizie di reato e 4 illeciti amministrativi in provincia di Caltanissetta, e numerosi sequestri in provincia di Caserta di mezzi illegali come richiami acustici, batterie, fili elettrici, 23 cartucce abbandonate su vasca attiva per la caccia ad anatidi. In collaborazione con la polizia provinciale.