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Librerie coraggiose come la LuccaLibri di Lucca

Come ha risposto Luccalibri alla pandemia? Cosa vi ha tolto e cosa dato?

LuccaLibri ha risposto attivando le consegne a domicilio dal giorno successivo al lockdown. La sera della conferenza stampa in cui lo annunciavano, sono tornata in negozio, ho smontato il pc, portato via un po’ di libri prenotati e attivato le consegne a domicilio.

Grafica Divina

Cosa vi ha tolto e cosa dato?

Ci ha tolto il rumore della porta del negozio che si apre e si chiude, ci ha tolto la quotidianità nel rapporto tra membri dello staff (libreria e caffetteria), ci ha tolto la serenità di poter andare nei magazzini dei distributori per scegliere i libri da proporre nei nostri scaffali. Mi ha tolto il fiato pensando ai miei dipendenti a casa in attesa di una cassa integrazione magra e in ritardo, nella speranza di trovare il modo di pagare affitti e bollette. Ci ha tolto la bellezza di dare ai/ alle clienti un luogo sicuro per poter tirare il fiato, incontrare un amico, progettare e realizzare nuove idee, incontrare autori, musica, artisti, scegliere il prossimo libro da leggere o da regalare, la prossima storia da “vivere”

Cosa vi porterete dietro?

Mi ha dato… ha reso ancora più forte il rapporto con alcuni membri dello staff, confermando il loro attaccamento ad un progetto imprenditoriale e culturale, ma anche un attaccamento personale. Personalmente mi ha dato la possibilità di fare solo la libraia e per di più a domicilio, chattando fini alle 23 con i clienti che chiedevano consigli di lettura per loro o per i loro bimbi, portando a casa come doni preziosi, i libri scelti e fatti arrivare. Poca contabilità, poca frenesia, tanta professionalità (o almeno ho fatto del mio meglio)

Qual è la cosa più bella che vi è capitata in questo periodo?

La cosa più bella: ricevere i messaggi di ringraziamento e di incoraggiamento da parte dei clienti, magari il giorno dopo aver consegnato loro i libri. Se mandi un messaggio anche 24 dopo aver ricevuto un servizio, significa che hai pensato alle parole che volevi dedicarmi. E poi mio figlio di 4 anni che dice “mamma porti le storie a casa delle persone, così non pensano al virus”.

Come vedete il futuro?

È più difficile guardare la futuro ora che durante il lockdown. Le spese, i fornitori, le trattative…il lavoro che riparte a rilento e le persone che ancora temono il trascorrere del tempo fuori casa. Ora ho una gran voglia di organizzare la prima presentazione, il primo calendario di incontri culturali fatti in carne e ossa. L’incertezza per il futuro fa a cazzotti con lo spirito di LuccaLibri il cui slogan è da sempre “in giro tra le idee”. Mi mancano le idee della gente, per il futuro spero questo: che le persone non abbiano perso la capacità di sognare e realizzare i loro sogni e perché no, di venire a progettarli tra un libro e un caffè o un bicchiere di vino, proprio a LuccaLibri, libreria e caffè letterario.

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