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In libreria Come coltivare ortaggi insoliti

Ortaggi insoliti
La coltivazione biologica di ortaggi dimenticati ed esotici

Più biodiversità nell’orto e più varietà a tavola: è l’invito lanciato dagli autori di “Ortaggi insoliti”, dedicato alla coltivazione biologica di piante a elevato valore nutrizionale e di grande interesse culinario, ma poco presenti nei nostri orti. Qualche esempio? Lo zenzero, le bacche di goji e la stevia, diventati negli ultimi anni molto popolari per le loro riconosciute virtù, eppure ancora poco coltivati in Italia.
Meno noti al grande pubblico, ma non per questo privi di interesse, sono la cicerchia, il lampascione e la portulaca, presenti solo in alcune zone molto ristrette.

Grafica Divina

Troviamo anche verdure di pregio d’origine asiatica, africana o sud americana, ma che ben si adattano al nostro clima, come il pak choi, l’okra, la minzuna, il kiwano o il chayote. Non poteva mancare il lungo elenco di ortaggi nostrani, come la pastinaca, la scorza nera, il topinambur, l’erba di San Pietro, il farinaccio, che per secoli hanno rappresentato una preziosa fonte di nutrimento, oggi caduti nell’oblio perché soppiantati da specie più produttive o più richieste dal mercato. 

Gli autori: Matteo Cereda e Sara Petrucci

Matteo Cereda – Per lavoro e per passione si occupa di web, divulgazione e agricoltura. Ha creato Orto Da Coltivare, principale sito web italiano sulla coltivazione biologica dell’orto. È socio fondatore di Vallescuria, società agricola con cui coltiva zafferano in Brianza.

Sara Petrucci – Laureata in Scienze Agrarie, si occupa da anni di agricoltura biologica e collabora a vari progetti di orti sociali e didattici. Svolge attività di consulenza per aziende biologiche.

Libri Terra Nuova

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