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Ospite del nostro format musicale Boreale

BOREALE, progetto di Alessandro Morini, è un cantautore romano ed ex membro dei Mary in June. Con le sue canzoni racconta storie malinconiche di un travagliato vissuto mescolandolo a caustiche ironie. A maggio del 2019 esce il singolo di debutto “Maggio Novantasei”, seguito dai singoli “Maremoto”, “Niente” e “Kilometri”.

Come nasce la tua musica? Quali sono le tue fonti d’ispirazione?

Grafica Divina

Nasce soprattutto durante i viaggi che ho fatto negli ultimi due anni, prendo ispirazione soprattutto da quello che vedo e che vivo in posti completamente nuovi. Alcune canzoni ad esempio le ho anche scritte durante il tour con i Mary in June. Ci sono vari artisti che hanno caratterizzato il mio modo di scrivere o che comunque mi hanno sempre affascinato, uno su tutti è Lucio Dalla che ascolto da quando ero bambino, ma anche molti altri cantautori italiani che ascolto tuttora da De Andrè, a Rino Gaetano, a Venditti, a Gaber, poi c’è tutto quel mondo un po’ più elettronico che riguarda band come i Tame Impala, Alt-J, James Blake, Bon Iver, Coldplay, LCD Soundsystem, Apparat, Drake, etc…

“Niente” è uno dei singoli più apprezzati, di cosa parla?

Questa canzone nasce dall’esigenza di raccontare una storia d’amore vissuta molto intensamente, raccontare quei viaggi che difficilmente si dimenticano, di quando ti ritrovi a cantare la canzone preferita insieme, insomma nasce dall’esigenza di raccontare una serie di momenti e di ricordi che si infilano dentro i cassetti del cuore e lì rimangono.

Cosa non deve mai mancare in un brano che ascolti e in uno che scrivi? 

Nel brano che ascolto non deve mancare mai la voce in primo piano o comunque una melodia coinvolgente. In quello che scrivo ci devono essere invece delle parole che colpiscano, perché quando scrivo mi concentro molto sulle parole, le carico di significato e mi piace utilizzarne alcune che alle volte possono sembrare anche fuori contesto quando invece non lo sono.

Cosa ne pensi dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?

Credo sia un ottimo mezzo per farsi conoscere, ad oggi credo sia un mezzo abbastanza potente se utilizzato in maniera intelligente.  

Dicci dieci cose che ti piacciono e dieci che ti fanno arrabbiare.

Nelle dieci cose che mi piacciono metto: sicuramente viaggiare, la cucina indiana e la pizza su tutte; poi i festival di musica estivi, il Primavera di Barcellona in particolare; tifare la Lazio; scrivere canzoni e leggere durante i viaggi; l’India e tutto l’Oriente.

Mentre di cose che mi fanno arrabbiare sono: la violenza in tutte le sue forme, sulle donne e sugli animali; sapere che stiamo portando il Pianeta al collasso; ogni tanto mia madre e anche il mio manager.

Quest’inverno ti vedremo su qualche palco?

Qualche piccola apparizione prima dell’uscita del disco ci sarà, magari qualche concerto in acustico più che altro Roma.

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