CLIMA: DUE NAVI DI GREENPEACE IN ANTARTIDE PER UNA MISSIONE SCIENTIFICA
Hanno raggiunto l’Antartide per una spedizione di ricerca scientifica ben due navi di Greenpeace, l’Esperanza e la rompighiaccio Arctic Sunrise. A bordo ci sono alcuni ricercatori che studieranno l’impatto dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento da plastica e della pesca industriale sulle colonie di pinguini, sulle balene e la vita marina in generale.
Per l’avvio di questa missione speciale Greenpeace ha ospitato a
bordo anche alcuni attori che, in veste di Ambasciatori degli Oceani, sensibilizzeranno l’opinione pubblica
mondiale sulla necessità di proteggere l’Antartide e creare una rete globale di
santuari marini. Tra loro anche l’attrice Marion
Cotillard, premio Oscar per “La Vie En Rose”.
“L’Antartide è un paradiso dei ghiacci che non dovrebbe essere
raggiunto dall’impatto umano, eppure anche gli angoli più remoti del nostro
pianeta stanno cambiando a un ritmo elevatissimo. Questo fragile ambiente di
pinguini, balene e foche deve essere protetto” spiega Marion Cotillard. “Per la
prima volta mi trovo a vivere su una nave e devo dire che stare a contatto con
l’equipaggio di Greenpeace e i ricercatori che sono qui per un lavoro così
importante è un’opportunità unica. Il nostro è un pianeta blu: l’Oceano copre
una superficie maggiore di tutti i continenti messi insieme e abbiamo la
responsabilità di proteggerlo”.
A bordo delle navi di
Greenpeace in Antartide anche gli attori Gustaf Skarsgård (Vikings, Westworld)
e Ni Ni (I fiori della guerra, The Warriors Gate).
“Con questa spedizione concludiamo il viaggio che Greenpeace ha intrapreso un anno fa solcando gli oceani del pianeta, dal Polo Nord al Polo Sud, per mettere in evidenza come siano minacciati da attività umane come la pesca eccessiva, l’inquinamento da plastica, le trivellazioni e non ultimo il cambiamento climatico” commenta Giorgia Monti, responsabile campagna mare di Greenpeace Italia. “I governi di tutto il mondo hanno un’occasione unica, a marzo terminano i negoziati sull’Accordo globale per gli oceani: solo se si ar