QUANDO HAI INIZIATO A FARE MUSICA?
Da piccolino mi divertiva rispondere alle domande di mia madre cantando. Intorno ai tredici anni arrivò una vecchia chitarra folk a casa, così iniziai a strimpellare e scrivere i primi testi. A sedici anni avevo il primo gruppo con cui suonavamo anche qualche pezzo mio. Scrivere è sempre stato un bisogno per me, malgrado, per svariate circostanze, abbia deciso di realizzare il primo disco solo recentemente.
COME NASCE LA TUA MUSICA? QUALI SONO LE TUE FONTI D’ISPIRAZIONE?
Scrivo quasi sempre solo quando arriva l’ispirazione. Mi piace osservare la vita e tutto ciò che mi circonda. Spesso prendo spunto da ciò che mi accade o che accade intorno a me. L’essere umano in particolare mi ha sempre affascinato e ispirato.
COSA HAI DECISO DI RACCONTARE CON IL TUO PROGETTO?
Il filo conduttore è stato l’amore anche se non propio volutamente . Avevo parecchi pezzi a disposizione , e durante la lavorazione dell’album ci siamo resi conto di aver scelto nove tracce che raccontavano varie sfaccettature dell’amore e dell’amare. Peccato che un disco intero non basti (sorrido)
COSA SIGNIFICA LAVORARE NELLA MUSICA OGGI?
Più che altro parlerei di passione, che oggi è realmente ciò che fa andare avanti la maggior parte degli artisti pur vivendo un momento difficile per l’arte in genere . Questo ovviamente è un mio punto di vista
COSA NON DEVE MANCARE MAI IN UN BRANO CHE ASCOLTI E IN UNO CHE SCRIVI?
L’emozione! Personalmente il potere emozionale maggiore lo trovo nella natura e nella musica. Una canzone può essere un’alba, un tramonto, un giorno di pioggia ed emozionare comunque, anche se in modo diverso. O può essere semplicemente una manciata di minuti che scorrono
PROGETTI?
Sto iniziando a lavorare al mio secondo album. In squadra, assieme ad arrangiatore ed editore. Contiamo di ultimare il disco entro la primavera. Personalmente, giorno più giorno meno, spero possa venir fuori un bel disco e che non sia (solo) io a dirlo.