SOLO UNA DONNA” è il nuovo singolo di GIOVANNA TURI che anticipa un album interamente dedicato alle donne in uscita prossimamente.
Non un accessorio ma una creatura degna di essere amata e di amare a sua volta: “Solo una donna” parla del diritto alla vita “esagerata e spericolata” a quell’esistenza fatta di emozioni forti e reali che l’artista rivendica non solo per sé, ma per l’intero universo femminile.
Come nasce la tua musica? Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
La mia musica nasce da ciò che vivo, ciò che vedo, ciò che ascolto. Sono ispirata dalle mie emozioni, da quello che accade intorno a me, dal mio passato e dal mio presente.
Di cosa parla “Solo una donna”, il tuo nuovo singolo?
“Solo una donna” parla di una donna che rivendica non solo per sé ma per l’intero universo femminile il coraggio di rialzarsi e di parlare, una donna che vuole essere ascoltata perché non è un accessorio, ma una creatura degna di essere amata e di amare a sua volta. È un brano per cercare di sensibilizzareattraverso la musica. Questa canzone è dedicata a tutte le donne che ogni giorno sono costrette a fare i conti con la violenza. È importante che se ne parli, il femminicidio è una battaglia umana sia per noi donne sia che per gli uomini.
Cosa non deve mai mancare in un brano che ascolti e in uno che scrivi?
La verità.
Cosa ne pensi dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?
Ecco, diciamo che negli anni passati si scovavano artisti veri, investivano su di essi per farne dei capolavori adesso il mercato della musica sta nell’abilità di educare il pubblico ad un’arte di spessore inferiore, trovare il modo giusto per vendertela, ovvero: io non ti do il meglio, ma ti do quello che ho e ti convincoche il meglio è questo. Ed è per questo che non sono contro i social. Sappiamo come vanno le cose nel mondo della musica, con i ricicli dei talent e con quello che ci impongono di ascoltare quindi per noi cantanti emergenti in questo momento, l’unico mezzo per farci conoscere sono proprio i social quindi ben vengano.
Dicci dieci cose che ti piacciono e dieci che ti fanno arrabbiare.
Mi piacciono molte cose e potrei fare un lista infinita ma possono dirne solo dieci e allora dico: il colore nero, ascoltare la radio mentre guido di sera e sto tornando a casa, le giornate di pioggia, dormire, Gesù, fumare, amo chi si distingue e non segue la massa (la diversità), i profumi, le auto sportive,il caffè.
Cosa non mi piace? La mancanza di rispetto, il disordine, chi bestemmia, chi mi mette fretta, chi predica bene e razzola male, i raccomandati, chi starnutisce e non si mette la mano davanti, quando parlano ma non sanno niente di me, la maleducazione, chi promette e poi non mantiene.
Prossimamente ti vedremo su qualche palco?
Certo, rimanete sintonizzati. Stanno per arrivare tante novità.