Tante sono lei opinioni sull’importanza della pratica dei kata. Per alcuni rappresenta la vera essenza, il vero cuore di ogni arte marziale, per altri solo un esercizio di forma che poco ha a che fare con l’abilità nel combattimento.
Per comprendere il vero significato di questa espressione è necessario fare un viaggio a ritroso nel tempo per andare ad esplorare le origini della creazione dei kata. Lawrence A. Kane e Kris Wilder ne La via del kata – interpretazione e utilizzo pratico delle forme tradizionali del karate – edito da Edizioni Mediterranee ripercorrono gli esordi di questa pratica come esercizio per implementare l’efficacia delle tecniche al fine di potersi difendere da attacchi improvvisi o aggressioni.
I kata nella maggior parte delle arti marziali orientali costituiscono la base per la pratica della disciplina, il suo studio incrementa la capacità di eseguire tecniche in un vero combattimento. Conoscere il contesto in cui le varie sequenze di movimenti sono state concepite aiuta a ricostruire le applicazioni più avanzate, seppur ormai edulcorate nel mondo occidentale rispetto a quelle a cui avevano accesso in origine i membri più vicini al maestro, quelli che ne avevano guadagnato rispetto e fiducia.
Non a caso il kata, che etimologicamente significa esercizio formale, si veste di un significato spirituale profondo che è possibile applicare a differenti aspetti dell’esistenza. Non solo una sequenza di movimenti ma un addestramento fisico e spirituale insieme. In questo libro vengono svelati alcuni aspetti meno noti del kung-fu cinese, delle arti marziali di Okimawa attraverso la vita e le parole di grandi maestri che ci conducono in un passato ricco di significati e nuove prospettive di osservazione.
Schemi, disegni e fotografie presenti nel libro aiutano a rendere comprensibile il testo, esplicitando la corretta postura e l’esecuzione del movimenti, alla ricerca di una perfezione formale propria di ogni disciplina orientale.
Articolo di: Elena Torre