Augusto Re, cantautore ravennate, è definito “il principe delle idee di contrasto”: una mente che si mantiene equilibrata, nonostante stia sempre sul confine fra “finito e reale”. È lì che Augusto vive, va e torna…facendo il pendolare fra il dove sta e il dove potrebbe essere “l’altra destinazione” all’unisono, in quel preciso momento. Questo tratto dominante della sua personalità prende forma di conseguenza nella sua musica col risultato di creare con originalità atmosfere contemporanee, nel rispetto dei tempi.Augusto Re è in rotazione radiofonica con “Quindi questo è un addio?”, un brano che analizza l’epilogo di un sentimento fermo al bivio tra ricordi certi ed incerti. Con quali artisti sei cresciuto?Sono vissuto di pane e musica sin dall’età di 3 anni per cui ho maturato una completa conoscenza sia di musica classica, che di tutto il panorama italiano di ogni genere mentre quello straniero meno perché l’ho sempre trovato meno interessante perché i testi italiani hanno sempre dato un quid in più.
Come nasce la tua musica?
Io sono un fiume in piena di idee e la mia musica straripa in ogni dove. In qualsiasi momento sono in grado di comporre versi e melodie in quanto sono un ricettacolo di emozioni e visioni senza tregua.
Cosa significa lavorare nella musica oggi?
Vivere alla giornata, senza un grande senso perché non ci sono più i riferimenti monetari di quel che si fa. Per cui oggi vivere di musica è sicuramente un bel problema.
Cosa pensi dei talent show? Hai mai pensato di parteciparvi?
I talent show non servono a nulla. Sono solo specchi per le allodole per i poveri ragazzi che sperano in un qualcosa che mai sarà. Certo, due o tre personaggi devono portare avanti il carro dei sogni, ma quelli usciti in realtà erano già governati dalle Major per cui il resto è solo il contorno che serve per portare avanti il finto show. In sintesi, una cosa penosa, e un grave danno postumo per chi vi partecipa.
Puoi svelarci i tuoi prossimi progetti?
Pubblicazioni di singoli in formato liquido per continuare la creatività al massimo e ridurre al minimo le spese. Sicuramente poi seguirà un Tour nazionale, quando i numeri lo consentiranno, essendo ormai divenuti i tempi maturi anche per questo. Ma una cosa alla volta!