In Noi odiamo Joe Batta & i Gekko (Old Tower Records) sia pur rivelandoci i loro amori (Strokes, Franz Ferdinand, Arctic Monkeys) sono molto più di questo. Gli ascolti dei gruppi stranieri qui sono stati metabolizzati e vengono rielaborati in maniera molto originale, con arrangiamenti che spiazzano e mescolano alla grande le carte in tavola. Originali, spiazzanti, in una parola imperdibili.
Quando avete iniziato a fare musica?
Abbiamo iniziato tutti al liceo.
Con quali artisti siete cresciuti?
Coi nostri genitori. Scherzi a parte, il padre di Davide era veramente un musicista. Io sono cresciuto col punk prima e con gli anni 60 poi, Daniele è cresciuto con grunge e stoner.
Come nasce la vostra musica? Quali sono le vostre fonti d’ispirazione?
La nostra musica nasce dalla voglia di fare festa e di far capire che anche nel 2019 le chitarre elettriche sono più divertenti dei synth.
Di cosa parla la vostra nuova avventura musicale?
Di tutto e di niente, come tutte le poesie.
Quali sono i generi in cui spaziate nella vostra produzione?
L’indie e l’indie rock indicativamente. Ma non la roba con lo stampino che trovi in giro. Quello vero.
Cosa ne pensate dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?
Se ne può veramente pensare qualcosa?
Cosa non deve mai mancare in un brano che ascoltate e in uno che scrivete?
Il sesso, le chitarre e l’attitudine.