Alessandro Quarta, è il violinista e polistrumentista salentino che quest’anno ha accompagnato Il Volo al festival di Sanremo durante la serata dei duetti. Lo abbiamo incontrato ed ecco cosa ci ha raccontato
Vuoi Parlarci Del Tuo Ultimo progetto “ALESSANDRO QUARTA PLAYS ASTOR PIAZZOLLA”?
Io nelle composizioni di Astor vedo tutte le emozioni che fanno parte dell’uomo: gioia, tristezza, difficoltà della vita di andare avanti e di amare, di non essere amato ma soprattutto le due che per me sono le più importanti la sessualità e la sensualità, anche se molto spesso ci dimentichiamo che sono loro due a rendere un uomo quello che è. In Astor si racchiudono tutte queste emozioni che il più delle volte si riscontrano nei grandi compositori del passato ma mai tutte insieme.
Qual è il messaggio che vuoi mandare con la tua musica?
In realtà io compongo in primis per me stesso , la sincerità è ciò che creedo faccia arrivare la msuica al pubblico. Il mio obiettivo comunque è svestire il violino dal suo frac e far capire alle persone che non esiste musica leggera o musica classica. La musica è una.
Qual è il momento in cui hai scoperto che avresti voluto intraprendere la strada della musica?
Mi sono innamorato del violino quando avevo due anni, penso non ci fosse altra strada più giusta per me.
Cosa significa lavorare nella musica oggi?
Vuol dire lavorare in un’industria complessa ma allo stesso tempo bellissima, vuol dire disciplina perché senza lo studio non si può arrivare a fare della musica la propria vita. Vuol dire avere un’attenzione maniacale per i dettagli e essere sinceri per arrivare al pubblico, sfidare una massa che decide la tua sorte.
Cosa non deve mai mancare in un brano che ascolti o suoni?
Un brano deve contenere e suscitare delle emozioni, deve parlarti e farti sentire vivo. Deve mandare un messaggio, pensate alla potenza di Beethoven, alla bellezza melodica dei grandi compositori come Mozart e la profondità degli abissi dell’architettura di Bach.
Intervista di: Matilde Alfieri
Foto da Internet Donna Pop