“NEPHILIM”
UN PROGETTO INEDITO DELL’ARTISTA YUVAL AVITAL AL MUSEO MARINO MARINI DI FIRENZE
In mostra dal 3 ottobre una moltitudine di maschere sonore create insieme a 24 artigiani toscani,
ed in collaborazione con Artex e Associazione OMA
“Vedo maschere ridere in coro, sopra volti che piangono soli” (Emis Killa)
Una moltitudine di maschere, un coro creato dalla mente dell’artista Yuval Avital e realizzato dalle mani di 24 artigiani toscani. Come nel Rinascimento, le botteghe di nuovo al servizio dell’artista maieutico.
È questo il nuovo e inedito progetto artistico firmato dal compositore internazionale Yuval Avital, che, reduce dalla partecipazione alla Biennale di Dresda, ha creato per il Museo Marino Marini di Firenze, in collaborazione con Artex e Associazione OMA – Osservatorio dei Mestieri d’Arte, in mostra dal prossimo 3 ottobre. Una comunità temporanea di volti icono-sonori in cui antico e contemporaneo coincidono, formando una cassa armonica per amplificare le voci ancestrali e farle giungere più udibili all’umanità.
All’interno dell’unico museo di arte contemporanea a Firenze, Yuval Avital attingendo dai testi sacri della Bibbia elabora in chiave nuova i Nephilim, esseri ibridi, eroici e stranianti, nati dall’incrocio tra i “figli di Dio” e le figlie di Adamo. Si tratta di opere composte da “volti” dalle fattezze umane ma definiti in pochissimi tratti e realizzati con materie che attingono dal repertorio delle lavorazioni artigianali più tradizionali del territorio: ceramica, ferro, bronzo, piume, pelle, tessuti, legno, le cui bocche emettono un suono arcaico che richiama un canto mantrico.
Cuore del progetto artistico di Avital è la stretta connessione tra la sua attività e il territorio. Le sculture sonore infatti, a metà strada tra l’elemento materico e musicale, sono in corso di realizzazione da parte di 24 straordinari artigiani toscani con i quali Avital è in costante dialogo per la loro progettazione e realizzazione. Ogni maschera è stata concepita dall’artista partendo da 12 maschere-archetipo appartenenti al suo immaginario. In seguito, dopo diversi incontri con ciascun artigiano, conoscendo in dettaglio le tecniche di lavorazione, i loro materiali e le loro storie, ha caratterizzato ognuna di esse con tratti propri dell’artigiano che le andrà a realizzare. Non solo le maschere, ma anche suoni: il loro coro è infatti la rielaborazione della voce degli stessi artigiani, anch’essi moltitudine e coralità del fare, realizzata ed elaborata tramite l’utilizzo di raffinate tecnologie.
Nel dettaglio ogni struttura è composta da una maschera sorretta da una base metallica, concepita per essere una forma elementare e quasi tribale, all’interno della quale è collocato un raffinato e innovativo dispositivo acustico dal quale i suoni vengono emessi, una ricerca che l’artista ha fortemente voluto intraprendere coinvolgendo il territorio toscano e fiorentino e i suoi cittadini, portandoli all’interno del museo.
Le installazioni si articoleranno nello spazio creando quindi un coro di voci e suoni, richiamando alla mente i cori celesti ed entrando in una dimensione di ritualità laica. L’effetto sarà volutamente estraniante: il connubio tra le maschere oniriche e il suono lavorato in studio avvolgono lo spettatore in uno “spettacolo” perturbante in cui lo stupore iniziale lascia il posto pian piano ad una dimensione più intima.
BIOGRAFIA
Nato a Gerusalemme nel 1977 e residente a Milano, Yuval Avital è artista multimediale, compositore, e chitarrista. È conosciuto per le sue installazioni sonore e visive, performance collettive che coinvolgono masse sonore nella creazione di rituali contemporanei, opere icono-sonore, quadri multimediali complessi e per lo sviluppo di progetti tecnologici realizzati anche con l’apporto di intelligenza artificiale in spazi pubblici, siti di archeologia industriale, teatri e musei, sfidando le tradizionali categorie che separano le arti.