Questo libro, come anticipa Ines Testoni nella sua prefazione, intende proporsi come strumento per contribuire alla formazione del cerimoniere. In particolare si offrono gli strumenti per il cerimoniere funebre, una figura professionale in grado di avvicinare i dolenti in modo empatico all’interno di una autentica relazione di aiuto.
Al cerimoniere è richiesta la sensibilità e la capacità di officiare un rito funebre; il suo ruolo fondamentale è quello di prendersi cura dei dolenti e di accompagnarli alla fine del viaggio terreno in un telaio in cui parole, gesti e simboli prendono significato senza bisogno di alcuna spiegazione e narrazione.
Si tratta soprattutto di un percorso in cui orientare coloro che devono affrontare l’esperienza forse più difficile di fronte alla quale si trova un essere umano. Il libro si sviluppa con delicatezza e profondità, proponendo una serie di contributi di diversi autori che aiutano comprendere la complessità del rapporto di relazione che il cerimoniere instaura con i dolenti, ogni volta in modo nuovo, unico e straordinario, nel rispetto delle necessità personali.
Per questo motivo gran parte del libro è dedicata alla comunicazione e alla relazione d’aiuto e alle capacità di ascolto attivo, ma oltre agli aspetti pratici che caratterizzano la figura del cerimoniere funebre, questa raccolta si arricchisce di interessanti riferimenti alla ritualità dei tempi antichi e di spunti poetici e musicali di grande ispirazione.
Infatti non si tratta solamente di indicazioni formative, ma soprattutto di contributi ricchi di profondità, che scaturiscono dal rapporto personale e dall’esperienza degli autori in relazione alla morte e al rapporto con il dolente. In definitiva il cerimoniere non è qualcosa che si fa, ma qualcosa che si è, un modo di sentire e di vivere con la maggior consapevolezza possibile ciò che riguarda il fine vita poiché, in un certo senso, è proprio la morte che dona preziosità alla vita.
Morire infatti è molto più di un evento clinico. Morire è un atto sacro e riguarda in primo luogo la relazione: la relazione con noi stessi, con le persone che amiamo, con Dio, lo Spirito, la vera Natura, o con ciò che comunque rappresenta per noi la bontà fondamentale. Per questo motivo questo libro rappresenta una valida lettura non solo a chi è interessato a comprendere il ruolo del cerimoniere, ma per tutti coloro che vogliono ampliare la propria prospettiva, avvicinandosi con rispetto verso il senso di spiritualità che avvolge il morire.
Il volume, curato da Maria Angela Gelati e con la prefazione di Ines Testoni, vanta contributi di: Clemente Ernesto De Martino, Sabina Fresch, Simona Pedicini, Davide Perucci, Alessandra Rizzi, Francesco Veschi, Alessia Zielo ed è edito da nuovadimensione, ediciclo editore.
“Ritualità del silenzio” guida per il cerimoniere funebre a cura di Maria Angela Gelati
Articolo di: Tamara Macelloni