Nati “ufficiosamente” nel 2005, i Molotov D’Irpinia sono una band composta da sette ragazzi originari di Avellino: Antonio Modano, Piero Buccella, Giuseppe Capobianco, Giovanni Famiglietti, Andrea Saldutti, Pietro Giusto e Franco Zarella.
Il loro percorso musicale inizia con l’improvvisazione di alcune esibizioni live in piccoli contesti, con un repertorio composto per lo più da brani tratti dalla tradizione popolare meridionale.Il 2007 è stato un anno di svolta per i Molotov, che hanno iniziato a calcare palchi importanti, aprendo concerti di artisti famosi quali 99 Posse, Vinicio Capossela, Après La Class, James Senese, Eugenio Bennato, Enzo Avitabile, Dolcenera, Jovine, Stato Sociale e Kutzo.
Nel 2011 i ragazzi incidono il loro primo album intitolato “Le nuvole del cielo terrone”, composto da 9 tracce, molte delle quali inedite. Questo primo lavoro ha un’ampia diffusione e registra, ad oggi, circa 3000 copie vendute ai concerti ed i singoli estratti dall’album hanno visualizzazioni in rete che sfiorano le 90 mila per pezzo. Nel 2014 pubblicano il loro secondo album, “Se trovo lavoro ti sposo”.
I nuovi pezzi hanno un sound più tendente al rock e al pop rispetto ai primi, con qualche contaminazione ska, distaccandosi dal genere popolare. La musica accompagna testi che vanno a descrivere storie di vita vissuta. I Molotov d’Irpinia, con più di 464 mila visualizzazioni totali del canale YouTube e più di 20.000 fan su Facebook, oggi rappresentano un movimento musicale irpino prorompente che riconferma la propria forza con la pubblicazione del terzo album, “Amore a prima festa”, pubblicato il 22 marzo 2019 con la Top Records.
Quando avete iniziato a fare musica?
Circa una quindicina di anni fa. Da ragazzini , per scherzo , ai tempi del liceo. Non avevamo progettato nulla. Poi ci siamo ritrovati su un palco. Poi due. Poi cento…
Quali sono le vostre influenze musicali?
Sono Molteplici. Nazionali ed Internazionali. Personalmente faccio prevalere l’aspetto poetico del cantautorato italiano vero, De Andrè , De Gregori , Guccini… per citarne alcuni . Una canzone deve pur contenere un messaggio, un significato .
Come nasce la vostra musica? Quali sono le fonti d’ispirazione?
La nostra musica nasce dall’osservazione di ciò che ci circonda. Che ci influenza . Principalmente paesaggi in movimento . Colori e ricordi.
Di cosa parla il vostro nuovo album?
Si intitola Amore a prima festa. Il concetto cardine è quello della festa e della spensieratezza. I colori . l’allegria. l’amore. Ma anche la tristezza che spesso è nascosta da un sorriso.
Il video del singolo “Chi guida?” ha richiesto un gran lavoro, volete parlarcene?
Ci sono vuoluti più di due mesi tra progettazione , realizzazione ed editing finale. vi invito a vederlo su YouTube. Mi limiterò a dire soltanto che è la rappresentazione di una fasta in una casa, che vi hanno preso parte oltre settanta comparse , e che è stato realizzato con strumenti e tecniche all’avanguardia . Non sappiamo in Italia quanto possa contare, ma teniamo molto alla qualità dei nostri lavori. E’ un video pieno di dettagli e di una semplicità complessa
Qual è il messaggio che volete mandare con la vostra musica?
Divertiti! Si allegro .Spensierati . Allarga i tuoi orizzonti . Pensa .
Questo è il vostro quarto lavoro, qual è il momento in cui avete capito che avreste voluto intraprendere la strada della musica?
Non ciecherei stato un vero è proprio momento . Diciamo che è successo. Evun’esigenza quella di produrre sempre nuovi contenuti, migliorandoli sempre.
Quali sono i generi in cui spaziate nella vostra produzione e com’è cambiata negli anni?
Siamo partiti dal folk tradizionale popolare. I primi testi sono dialettali. Poi nel tempo passata la fase da “ente del turismo”, abbiamo avvertito la necessità di cambiare modo di comunicare . oggi possiamo definirci una rock band d’autore .
Cosa significa lavorare nella musica oggi?
Avere tanto coraggio. Avere tanta pazienza . Avere tanta passione . Se non c’è passione è davvero difficile continuare . E’ un mondo complesso, dove le cose accadono perché devono accadere , indipendentemente dalla qualità e dal tempo che impieghi . Fare un buon album , fruibile , è solo la base . Senza un canale per diffonderlo , resta però un lavoro fine a se stesso . Ed il reale problema è che questi canali sono intasati, o difficili da raggiungere.
Cosa ne pensate dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?
Abbiamo più di ventimila follower su Facebook e 5 mila sul neonato Instagram .Sicuramente importanti per la diffusione . Forse prima funzionavano meglio. Ora anche gli algoritmi dei social sono intasati e limitati. Hai solo l’impressione di avere dei follower, ma nemmeno la metà di loro viene realmente raggiunta da quello che fai . Quindi da un lato vanno bene, ma dall’altro bisogna saper attribuire il giusto valore ai numeri social, spesso finti e non indice di qualità di un lavoro
Cosa non deve mai mancare in un brano che ascoltate e in uno che scrivete?
La poesia. L’emozione. Il brivido.
Cosa pensate dei talent show? Avete mai pensato di parteciparvi?
no. Non sono il nostro mondo. Non amo concorsi ne talent. La figura del “giudice” è priva di significato. La musica è soggettiva. Nessuno può dirti si o no… in base a cosa? La musica andrebbe ascoltata, non votata.
Dove vi possiamo ascoltare dal vivo?
In giro sui vari palchi in Italia e soprattuto in Campania . Per tutte le date dettagliate rimando ai nostri canali Instagram e Facebook
Progetti futuri?
Per ora abbiamo i live da onorare . Poi altra musica , passo dopo passo.