Ronin Yaro è un rapper nuorese, classe 1992. Inizia la sua esperienza all’interno dell’hip hop da giovanissimo, sperimentando tutte le discipline prima di soffermarsi sull’mcing. “HENTAI” è il suo nuovo singolo, nel brano l’artista racconta della relazione con una ragazza conosciuta durante una nottata. Una relazione intensa ma destinata a non essere duratura a causa dell’inclinazione dell’artista e forse della ragazza stessa. Il rapporto fra i due è orientato allo svago, al rilassamento e al piacere.
Come nasce la tua musica? Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
Mi ispiro prevalentemente al mio vissuto reale. È una componente fondamentale quando si sta all’interno del mondo hip hop. Non tutti però fanno della realness un cavallo di battaglia, anzi. Quando io mi discosto dalla realtà, lo faccio in altre forme, sicuramente senza spacciarmi per ciò che non sono.
Secondariamente sono molto influenzato dalla cultura orientale, prevalentemente dal mondo degli anime.
Di cosa parla “Hentai”, il tuo nuovo singolo?
Hentai parla di un rapporto occasionale alla fine di una nottata di festa.
Una situazione abbastanza comune fra i più giovani e non. Io comunque ci
metto quasi sempre sentimento, nelle proporzioni giuste ovviamente.
Quali sono i generi in cui spazi nella tua produzione?
Ho un background rap che mi porto dietro da anni. Di recente però ho iniziato anche a lavorare su una linea melodica. Mi piace molto questa variazione che ho apportato. Ho sempre voluto cantare, è come dare più sentimento ai miei lavori. Il rap è un mezzo fantastico ma anche limitante sotto certi aspetti dunque sono contento di aver integrato con il canto.
Cosa non deve mai mancare in un brano che ascolti e in uno che scrivi?
In un brano che ascolto non deve mai mancare il sentimento e il vissuto. Penso che si percepiscano da come un artista si esprime. In uno che scrivo le stesse identiche cose.
Cosa ne pensi dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?
Penso che sia un mezzo democratico e accessibile a tutti, dunque lo vedo in positivo. Ovviamente ora siamo saturi di persone che vogliono fare musica e dunque anche i social traboccano di gente che si agita e cerca spazio. I più bravi a trasmettere e/o a muoversi nell’ambiente, si affermeranno naturalmente.
Dicci dieci cose che ti piacciono e dieci che ti fanno arrabbiare.
Mi piacciono:
i soldi, gli anime, il sushi, le persone che mi insegnano qualcosa, il sesso, la fantascienza, le felpe col cappuccio, i tatuaggi, le armi, l’amore.
Mi fanno arrabbiare:
l’ipocrisia, gli ingrati, la falsità, l’opportunismo, gli arrampicatori sociali, gli infami, le persone passive, quelli che se la prendono coi più deboli, i pubblici ufficiali esaltati, i parolai.
Prossimi appuntamenti dal vivo?
Sicuramente qualcosa nella zona di Pisa. In realtà adesso sto cercando di integrare il mio nuovo progetto, e finché non ci saranno abbastanza tracce, non penso che vorrò portarlo in live.