FAMILIE FLOZ in HOTEL PARADISO
di S. Kautz, A. Kistel, T. Rascher, F. Rohn, H. Schüler, M. Vogel, F. Baumgarten con Matteo Fantoni / MARINA RODRIGUEZ LLORENTE
DANIEL MATHEUS / FABIAN BAUMGARTEN
maschere Thomas Rascher, Hajo Schüler
scenografia Michael Ottopal | costumi Eliseu R. Weide
regia MICHAEL VOGEL
Dal 2 al 7 aprile 2019
La scorciatoia per il paradiso passa per l’infernoStrane cose accadono nel tranquillo HOTEL PARADISO, un piccolo albergo di montagna gestito con pugno di ferro dalla anziana capo-famiglia. Ci sono quattro stelle che orgogliosamente troneggiano sull‘entrata e una fonte che promette la guarigione di malattie fisiche e psichiche. Ma si intravedono nubi all‘orizzonte. Il figlio sogna il vero amore mentre combatte una dura battaglia con la sorella per mantenere il controllo sulla gestione dell‘albergo. La donna del piano ha un problema di cleptomania e il cuoco ha una passione, quella di macellare, non solo animali…
Quando il primo cadavere affiora, tutto l‘albergo scivola in un vortice di strani avvenimenti. Fra le alte vette delle Alpi si aprono abissi da cui è impossibile fuggire. La chiusura dell’albergo sembra a questo punto solo una questione di tempo. Si sa, un cadavere non porta mai bene…
Familie Flöz in versione noir! Un giallo sulle Alpi pieno di umorismo, sentimenti travolgenti e un tocco di melanconia.
Familie Flöz fa teatro servendosi di mezzi che vengono “prima“ del linguaggio parlato. Ogni conflitto si manifesta prima di tutto nel corpo. Il conflitto corporeo è l’origine di ogni situazione drammatica. Tutte le pièce teatrali hanno origine da un processo creativo-collettivo, nel quale tutti gli interpreti fungono anche da autori di figure e di situazioni. Nel corso di svariate improvvisazioni, il gruppo individua un tema, raccoglie materiale drammatico e ne discute ancora molto a lungo, prima di mettere in gioco le maschere. Similmente a un testo, una maschera porta con sé non solo una forma, ma anche un
contenuto. Il processo di sviluppo di una maschera, che va dalla sperimentazione sul palco, fino allasimbiosi attore/maschera è determinante per il risultato.
Il paradosso fondamentale della maschera, cioè il fatto di celare un viso animato dietro una formastatica e con essa di creare figure viventi, costituisce per l’attore una vera e propria sfida daraccogliere. E non solo per lui. La maschera prende vita innanzitutto nell’immaginazione dellospettatore, il quale, in questo modo, ne diventa, in una certa misura, anche il creatore. Ricettivi anche verso le reazioni degli spettatori, con uno sguardo critico sempre rivolto al proprio lavoro, tutte le produzioni Flöz vengono spesso modificate nel corso del tempo, sviluppando così la loro pienezza e intensità.
Lo spettacolo ha fatto 680 rappresentazioni, 384 repliche e ha visitato 32 Paesi
SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 Roma
Dal martedì al sabato ore 21, domenica ore 17
sabato 6 aprile ore 17 e 21
Prezzi da 19 a 34 euro – www.salaumberto.com tel.06.6794753 prenotazioni@salaumberto.com