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Conosciamo meglio Lorenzo Pelosini

Siamo qui con Lorenzo Pelosini, autore di River Runner – Il Filo D’Oro. Romanziere e sceneggiatore per diverse compagnie Hollywoodiane a soli 28 anni.

Come è iniziato questo viaggio nella narrativa?

Grafica Divina

È iniziato subito. Da quando ho memoria ho sempre amato il cinema, e le storie in genere, più di ogni altra cosa. Scrivevo storie da piccolo con lo stesso spirito con cui costruivo città coi mattoncini Lego.

E hai scritto il tuo primo romanzo a soli 14 anni. Come mai? Cosa è scattato?

Non è stata pura ambizione, ad essa si è aggiunto una necessità. Da piccolo scrivevo per alimentare il mio mondo magico, da adolescente ho scritto per farlo sopravvivere. Ho sofferto un forte bullismo alle medie. Per trovare un modo di uscirne con l’anima intatta, ho scritto di come trovare quel modo. E così è nato Il Volo del Falco.

Il Volo del Falco è a suo modo una favola realistica. Ma River Runner sembra proprio l’inizio di una saga epica. Nella tua vita, cosa è subentrato in questo caso?

Il bisogno di una saga epica. River Runner, come quel bisogno, era sempre stato lì, ma la storia si è palesata quando ero pronto ad affrontarne la portata.

Ricordo che Fabio Canessa paragonò River Runner al primo Stephen King. Un’affermazione forte. Ti ci riconosci?

Io personalmente? Cavolo, no. Non mi metterei mai allo stesso livello del mio eroe. Quando ami i suoi libri come li amo io, sai anche che c’è tanto lavoro prima di raggiungere quelle altezze. Semplicemente, mi sento simile a lui nell’intento. E nel tipo di storie con cui finisco per entrare in confidenza. C’è di più che mero horror nei suoi libri. C’è il fantasy contemporaneo, il mondo di Re Artù, i suoi draghi e i suoi orrori, nascosto sotto al nostro. Ho scritto River Runner con quello spirito.

So che adesso lavori a Hollywood. Un salto notevole per un ragazzo Italiano di Cecina. Cosa puoi dirci? Progetti futuri?

È una sensazione surreale, lo ammetto. Ed è bene che resti surreale, per poter apprezzare la sua natura. Collaboro con diversi studi cinematografici, per scrivere sceneggiature e selezionare i prodotti migliori in circolazione per produrli. È un lavoro che mi rende felice, sia nel suo aspetto personale che in quello collaborativo.

E nel frattempo stai scrivendo…?

Il secondo capitolo della saga di River Runner. Il primo volume è stato già tradotto e diverse persone a Hollywood hanno già mostrato interesse critico e professionale.

Vogliamo salutarci con un consiglio a tutti gli aspiranti scrittori?

Trattate le storie che amate come una cosa reale, anche se sembrano solo un pensiero. Se le prendiamo sul serio e dedichiamo loro tempo e attenzione, quelle storie ci portano speranza e sostegno come dei veri e propri figli.

 

Intervista di: Matilde Alfieri

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