Ultimo appuntamento, giovedì 6 dicembre ore 21.00, per le Conversazioni in San Francesco, il ciclo di incontri orchestrate della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, intitolato quest’anno Le parole della Costituzione. 70 anni dopo. A chiudere la rassegna, con la parola “Lavoro”, sarà Enrico Giovannini, già ministro del Lavoro e presidente dell’ISTAT, una voce autorevole per affrontare una tematica che i padri costituenti inserirono nientemeno che nell’articolo 1, ma che da sempre costituisce una delle questioni più dibattute nel contesto politico e sociale italiano.
Il 22 marzo 1947 l’assemblea costituente approvava definitivamente l’articolo 1 della Costituzione «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». La parola “lavoro” era di fatto un compromesso, le sinistre avrebbero voluto definire la nascente Repubblica «dei lavoratori», la proposta venne bocciata da 239 no contro 227 sì. Fu un emendamento del giovane Amintore Fanfani e di Egidio Tosato a trasformare «lavoratori» in lavoro e il senso venne da tutti accettato. Il lavoro costituisce, pertanto, il fondamento sociale e un vero e proprio principio distintivo della nostra Repubblica, collocando di fatto tutti coloro che esercitano un’attività lavorativa al centro della vita politica, economica e sociale del Paese.
Enrico Giovannini, ora portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile di cui è uno dei fondatori, farà il punto sulla situazione italiana e sulla necessità di far emergere un’Italia nuova e sostenibile, come sostiene nel suo libro, uscito per Laterza nel 2018, dal titolo appunto L’utopia sostenibile. Se continueremo a pensare e ad agire come abbiamo fatto negli ultimi anni, non riusciremo a evitare al nostro mondo una profonda crisi ambientale, economica e sociale. Tre sono gli ingredienti fondamentali per realizzare lo sviluppo sostenibile: tecnologia, governance e cambiamento di mentalità. Rispetto alla tecnologia, l’autore afferma che poiché non disponiamo ancora di soluzioni radicali, è necessario “guadagnare tempo” riducendo al minimo i danni grazie all’utilizzo delle attuali tecnologie. Il cambiamento di mentalità è il problema più complesso, inteso come trasformazione della cultura e soprattutto dei modelli con cui si interpreta la realtà. Partendo da quest’ultimo aspetto, e ben conscio della delicatezza della questione, soprattutto dopo il duro scontro verificatosi di recente sulle modifiche alla seconda parte della Costituzione, non si può non riconoscere che, se lo sviluppo sostenibile deve divenire il paradigma di riferimento sia per le politiche pubbliche che per i comportamenti delle imprese e delle persone, esso dovrebbe essere inserito tra i principi fondamentali della Repubblica, come già fatto in Norvegia, in Francia, in Svizzera e in vari altri Paesi. Un’utopia sostenibile è la via maestra che Enrico Giovannini indica per il raggiungimento entro il 2030 degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’ONU. È richiesto l’impegno di tutti e un profondo cambiamento del modo in cui leggiamo e affrontiamo i problemi che ci circondano.
Ricordiamo che il tema di questa edizione delle Conversazioni trae ispirazione da due avvenimenti: da un lato l’attribuzione alla Costituzione italiana del Premio Strega, nel 2006, sia per sancirne il valore letterario sia per ricordarne il comune intento linguistico che animò gli intellettuali di casa Bellonci e i padri costituenti; dall’altro una recente pubblicazione, Le parole della Costituzione, del costituzionalista Michele Ainis, che, ha aperto la rassegna lo scorso 5 ottobre. Hanno partecipato agli appuntamenti successivi: Marcello Veneziani sulla parola “Patria”; Paolo Bolpagni e Valdo Spini su “Arte” e “Cultura”, come elementi fondanti dell’identità italiana ma anche radici di quella europea; Michele Battini e Alfredo De Girolamo sul concetto di “Razza”, in un partecipatissimo incontro mattutino dedicato alle scuole, organizzato con l’Università di Pisa; Massimo Onofri, Carmen Pellegrino e Elena Stancanelli, tre scrittori per tre parole “Sovranità”, “Eguaglianza” e “Libertà”; infine Salvatore Settis su “Paesaggio e Patrimonio culturale”. Sette appuntamenti con la storia, una storia lunga settant’anni, ma anche una storia attuale, fatta di principi e di parole scritte da molto tempo ma che ancora oggi ascoltiamo nei telegiornali e troviamo sulla bocca delle persone. Nel ricordarle e analizzarle possiamo ancora sentirle vive e attuali come non mai.
Enrico Giovannini è professore ordinario di Statistica economica all’Università di Roma “Tor Vergata” e docente di Public Management all’Università LUISS. E’ fondatore e portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASVIS), una rete di oltre 180 soggetti della società civile. È stato Direttore della Direzione statistica e Chief Statistician dell’OCSE (2001-2009), Presidente dell’ISTAT (2009-2013) e Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (2013-2014). Nell’ottobre del 2014 è stato nominato “Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica. È autore di oltre 100 articoli e di cinque libri su temi statistici ed economici.
Organizzazione:
Elena Aiello
Coordinamento:
Massimo Marsili