DANIELE COSTANTINI Presenta IL PRIMO UOMO SULLA LUNA
Autoproduzione
Ascolta il disco
https://open.spotify.com/album/1S7jTe5yxJyAwzR5GiTpBJ?si=1LbSzLMDR-ac6gWhySsRGQ
Progetto cantautoriale autoprodotto, arrangiato, suonato e mixato in studio. Tocca temi come la divisione di un popolo a favore di un sistema che ormai sentiamo stretto, sempre con toni sarcastici e ironici. Parla di amore, quello senza apparenze, sincero, semplice. Nell’ Album c’ è la voglia, ma anche la speranza che qualcosa possa cambiare a nostro favore. L’artista sottolinea che il disco suona a 432 hz. Anche qui una presa di posizione contro un mondo omologato a 440 hz, deciso contro il volere di 25mila musicisti che nel 1953, quando fu imposto il 440 hz, si schierarono contro a questo tipo di frequenze.
Quando hai iniziato a fare musica?
ho iniziato a fare musica a 12 anni, con una penna e una chitarra sgangherata a fianco, non sapevo bene quello che facevo, ma gia sentivo forte la voglia di esprimere quello che avevo dentro e quello che vedevo nel mondo, le parole poi, me le ritrovavo scritte sul foglio, una sorta di legame trascendentale con l’ universo…
Con quali artisti sei cresciuto?
gli artisti con i quali sono cresciuto sono stati molti in realtà, ma non ho mai avuto un mito in particolare da seguire, dal cantautorato italiano al rock inglese e americano, dal blues al reggae, ho sempre dato molta attenzione a quelle canzoni che trasmettevano un messaggio ben preciso, fatto col cuore, e coi brividi…
Come nasce la tua musica? Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
la mia musica nasce da dentro come direbbe Leopold Stokowski “Il pittore dipinge su tela. I musicisti dipingono invece i loro quadri sul silenzio.”
Di cosa parla la tua nuova avventura musicale?
Qual è il messaggio che vuoi mandare con la tua musica?
Cosa hai deciso di raccontare con il tuo progetto?
il Primo Uomo sulla Luna” è un Album che contiene dieci tracce inedite, totalmente arrangiato a 432hz, tocca vari temi, dalla divisione di un popolo a favore di un sistema che non ci sostiene e dove la parola civiltà è sempre più un termine utopico. dividi et impera affermava Giulio Cesare, e non sembra che le cose siano cambiate. nell Album c’ è proprio quella voglia di essere uniti, di sostenerci l’ uno con l’ altro, con empatia e compassione. inoltre nel disco sono presenti evocazioni per quell’ amore puro, e incondizionato, senza apparenze, semplice. i toni di base sono sempre il sarcasmo e l’ ironia ma anche la rabbia e l’ amore. ogni canzone dell’ Album racchiude una sua storia.
Qual è il momento in cui hai scoperto che avresti voluto intraprendere la strada della musica?
ho iniziato scrivendo cose su di un foglio, in segreto, nascosto dal mondo, feci leggere queste mie storie ad una mia amica, che esclamò : sembrano canzoni ! ecco lì è stato il momneto esatto…
Quali sono i generi in cui spazi nella tua produzione?
in quest’ album ci sono riferimenti pop, rock, e cantautoriali, ma non saprei catalogarlo in uno stile ben preciso…
Cosa significa lavorare nella musica oggi?
credo che oggi stiamo in un periodo di transizione per la musica, dove l’ ormai vecchio cd sta per essere sostituito dall’ ascolto digitale su di un telefono o quant’ altro, dove torna di moda per pochi, il vinile come forma d’ ascolto più completa. c’ è troppa frenesia nell’ aria e nella testa, non abbiamo tempo di ascoltare musica e questo non è bene, dobbiamo riprenderci quello spazio, perchè ci può far riflettere e quindi evolvere. lavorare nella musica ? non te lo saprei dire, proprio perche secondo me la musica non rientra nella parola lavoro…
Cosa ne pensi dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?
in altri tempi farsi conoscere era molto più difficile, ora è tutto più a porta di click, anche se la musica in se, ha perso un pò di quel suo valore. mi viene in mente il discorso fatto da hendrix che ricordò i giovani che parteciparono a Woodstock «Se un genitore ha a cuore i propri figli dovrebbe conoscere la musica che ascoltano. Il ruolo della musica è fondamentale in quest’epoca.. .è necessario prenderne coscienza. La musica è più forte della politica. Agli occhi dei ragazzi noi musicisti diventiamo un punto di riferimento, molto più in fretta di quanto faccia il presidente coi suoi discorsi. Ecco perché a Woodstock erano tantissimi».
Cosa non deve mai mancare in un brano che ascoltate e in uno che scrivete?
ah be, questa è facile.. il cuore e l’ anima !
Cosa pensi dei talent show?
talent show ? programmi principalmente di cover, tantissimi bravi artisti, questo è sicuro. non conosco bene le dinamiche, ma è uno spettacolo con luci e pubblico da brividi, quello che non vorrei, è che questi ragazzi venissero spremuti, per così dire, in nome dello spettacolo e del successo televiso, per poi perdere quel talento acerbo che andrebbe “annaffiato”amorevolmente giorno dopo giorno
Dicci dieci cose che ti piacciono e dieci che ti fanno arrabbiare.
se posso risponderei così :
sono nato
ho conosciuto la falsità
ho invidiato
ho esitato
ho disprezzato
ho mollato
ho sbagliato
ho odiato…
ma ho creduto
ho voluto
ho apprezzato
ho ottenuto
ho sognato
ho volato
ho cercato
ho trovato
ho amato… bene o male io, ho vissuto…
le prime sono le cose che mi fanno arrabbiare ovviamente!
Prossimi appuntamenti dal vivo?
stiamo ancora pianificando il tutto, per il momento ci stiamo godendo l’ uscita del disco, l’ essere un artista indipendente ha dei svantaggi e dei vantaggi. uno dei vantaggi è anche quello di star lontano dalla frenesia e dallo stress di dover per forza seguire certe dinamiche.
Progetti?
progetti ? beh tanti come al solito ! ma non li svelo, non vorrei che perdessero di forza e di energia !