Simone Frulio, nato a Milano nel 1997, è diplomato al liceo linguistico e attualmente frequenta il corso di Laurea in Lingue con indirizzo Media e Comunicazione presso la Cattolica di Milano.
Simone ha iniziato a cantare con “L’Ambrogino d’Oro”, a 10 anni, scelto da Toni Martucci per interpretarne la sigla.
A seguire tre edizioni di “Io Canto” con Gerry Scotti e due anni in giro per l’Italia con i ragazzi di “Io Canto”. Nel 2011 pubblica l’EP “Tredici” e nello stesso anno esce anche il suo primo album dal titolo “Tutta un’altra musica”, che presenta in giro per l’Italia. Sempre nel 2011 vince il Premio AFI “Giovane emergente”, mentre nel 2012 apre il primo concerto “Radio Italia Live” in piazza Duomo a Milano, con il suo brano “Unici e veri”, davanti a oltre 100mila persone.
Nel 2013 partecipa a X-Factor 7 con i Freeboys e a un docu-reality prodotto da Simona Ventura per Sky. I Freeboys, dopo l’esperienza del talent, pubblicano un album, seguito da un tour estivo.
Dopo lo scioglimento del gruppo, Simone inizia a comporre testi e melodie esprimendo tutte le sue emozioni.
Nel 2017 l’incontro con Paolo Paltrinieri fa nascere una collaborazione, attiva ancora oggi, il cui frutto è un album che contiene 9 brani scritti da Simone, oltre a tre pezzi di autori importanti che danno spessore al progetto.
Nel maggio 2018 esce il primo singolo dal titolo “Battito di mano”, accompagnato da un videoclip con sperimentazioni di editing che ha ricevuto riconoscimenti dalla critica. Grazie a questo video Simone ha anche vinto il primo premio al “Biella Festival Music Video 2018”. Il 20 luglio scorso è uscito il secondo singolo dell’album “Niente di Buono”, entrato nella Top20 dei brani pop di Google Play. Anche questo brano è stato accompagnato da un videoclip che ha superato le 20mila visualizzazioni su Youtube.
Ecco cosa ci dice di sè
Qual è il momento in cui hai scoperto che avresti voluto intraprendere la strada della musica?
Mi sono avvicinato alla musica all’età di otto anni, dopo un concerto di Laura Pausini. Rimasi stupito dalla voce e dalla sua bravura e dal giorno dopo il concerto, cominciai a cantare tutte le sue canzoni a squarciagola in casa, organizzando mini concerti in salotto per amici e parenti.
Cosa hai deciso di raccontare con il tuo progetto?
Attraverso la mia musica ho deciso di dar voce a tutte le esperienze che ho vissuto in prima persona negli ultimi anni, ritrovando nel testo di ogni canzone un modo per esternare le mie emozioni e condividerle con le persone interessate. Quindi nell’album potrete ritrovare tematiche che vanno dall’amicizia tradita, all’amicizia appena nata, all’amore ritrovato o perduto.
Cosa significa lavorare nella musica oggi?
È qualcosa che sta diventando sempre più difficile, giorno per giorno. Ci sono sempre più giovani emergenti che vogliono guadagnarsi il proprio posto nel mercato musicale e mi rendo conto di quanto questo, al giorno d’oggi, richieda sempre più impegno, dedizione e passione. Personalmente, non ho mai avuto grandi aspettative o pretese; con la mia musica cerco solamente di far immedesimare le altre persone nei miei testi per ritrovare un po’ di loro stessi nelle mie storie.
Cosa ne pensi dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?
Oggigiorno internet è una finestra sul mondo, attraverso la quale abbiamo la possibilità di rimanere aggiornati su tutto ciò che accade. Per chi fa musica, è sicuramente uno spazio per farsi conoscere e poter diffondere le proprie creazioni. Inoltre, è un bel modo per rimanere in contatto continuo con il proprio pubblico: offrire loro contenuti inediti, aumentando il grado di fidelizzazione.
Dicci dieci cose che ti piacciono e dieci che ti fanno arrabbiare.
Le 10 cose che mi piacciono sono:
Le 10 cose che mi fanno arrabbiare invece sono:
A breve uscirà l’album interamente scritto e musicato da me. Senza dubbio, l’idea è quella di presentare in giro l’album con concerti dal vivo. Non ti nego che non mi dispiacerebbe tornare in televisione, magari con qualche programma inedito… staremo a vedere!