NODe – Rcade (EKP/SpaceRace Records)
Inventiva e raffinatezza sono gli elementi fortemente caratterizzanti il sound dei NODe, acronimo di “Not ordinary, dead”. La musica creata in questo progetto va oltre gli stereotipi ordinari. Il principale elemento che rende questo ensamble così unico è l’abilità di unire e bilanciare perfettamente eufonie diverse e immediatezza d’ascolto. Il risultato di questa combinazione è semplicemente straordinario: in essa vibrano, allo stesso tempo, fresche soluzioni elettroniche e traiettorie orientate al rock, toccando più stili quali l’indie, il punk, new wave e infine darkwave, il tutto decorato da un efficace vocalismo maschile – femminile. La tracklist include nove straordinarie tracce che dimostrano quanto lavoro ci sia stato, in questi anni, nella ricerca di risorse sonore sempre più audaci e autentiche, dalle quali saltano fuori ritmi dance di batterie elettroniche, fluorescenti sequenze, accattivanti chitarre, imprevedibili armonie vocali connesse a tastiere multi – colorate.
Quando hai iniziato a fare musica?
ho avuto il desiderio di suonare fin da piccolo, non sapevo bene quale strumento avrei voluto suonare, sono passato dal violino al sassofono, alla chitarra, che ho studiato per tanti anni, in seguito ho capito che l’importante non era con cosa fare musica, l’importante era solo farla.
Con quali artisti sei cresciuto?
Come dicevo prima, ho cominciato fin da piccolo a desiderare di fare musica e così l’approccio all’ascolto è stato naturale, ho cominciato la mia carriera di ascoltatore con il disco “License to ill” dei Beastie Boys, gruppo a cui sono stato legato tutta la vita, per poi continuare con David Bowie, e procedere verso l’idie, l’idie di una volta, non quello di oggi… quindi Pixies, Sonic Youth, Dinosaur Jr.
Negli anni è cresciuto l’interesse verso la musica elettronica, partendo dagli esordi, Stockhausen, Luigi Nono, Kraftwerk, per arrivare ad i primi ascolti di big beat con i Chemical Brothers.
Fondere le due cose per me è stato naturale.
Questi sono solo alcuni dei nomi che hanno influenzato il mio amore per la musica perchè la curiosità mi ha sempre spinto a cercare, scavare, scoprire, ma i NODe sono un gruppo di 6 persone, ciascuno ha le proprie influenze e ciascuno le fa confluire nella produzione finale dei brani.
Come nasce la tua musica? Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
La musica nasce da se, mi sento solo un tramite, semplicemente quando sento che sta arrivando la necessità di scrivere lo faccio e spesso non mi rendo conto di cosa ho scritto finchè non lo riascolto.
L’ispirazione nasce da suggestioni maturate, da stati d’animo, da tante altre cose… fino a diventare un mondo a se, un concetto concreto e coerente che costituisce, poi, l’universo sonoro ed immaginario del disco.
Di cosa parla la tua nuova avventura musicale?
Rcade è un disco riepilogativo, è un insieme di esperienze maturate negli anni, una raccolta di tutti i miei ascolti giovanili, dai Talking Heads, ai Duran Duran, ai Clash, passando per i succitati gruppi.
E’ una rievocazione nostalgica di quegli anni, un’omaggio alla cultura pop colorata, rumorosa, ma anche molto spensierata della gioventù, della mia gioventù.
Rcade è la somma delle prime sensazioni di libertà, della rabbia giovanile, della voglia di sovvertire il mondo, di Reagan e Gorbačëv, dei milk shake nelle sale gioco, delle ore passate a raccontarsi la vita davanti ad un videogioco da bar, dei colori in movimento e della sciocca certezza che avremmo cambiato il mondo.
Qual è il messaggio che vuoi mandare con la tua musica?
Il messaggio è molto semplice, non siamo battuti!
Siamo stati messi duramente alla prova, come generazione, ma tutto ciò che ci appartiene deve essere rivendicato con prepotenza.
Cosa hai deciso di raccontare con il tuo progetto?
I NODe ormai esistono da 7 anni, con 3 dischi ed un EP all’attivo, se dovessi dirti cosa abbiamo deciso di raccontare non credo ci riuscirei, il gruppo ha perso molti membri durante gli anni e ne ha acquisiti di nuovi, cambiando formazione di continuo.
Provo affetto per chiunque abbia preso parte per poco o per molto tempo a questo progetto, ciascuno di loro ha dato un contributo importante, alcuni di loro, quelli attuali e quelli pssati, sono miei amici da una vita ed una di loro è la mia compagna che ho trovato lungo il percorso.
Se il progetto racconta qualcosa, racconta di sicuro le nostre vite nell’arco di questi anni.
Qual è il momento in cui hai scoperto che avresti voluto intraprendere la strada della musica?
Come dicevo in precedenza, credo sia stato un desiderio, una necessità, che ho provato sin da quando ne ho memoria.
Purtroppo non posso dire di aver intrapreso la strada della musica, come gran parte di quelli che ancora oggi ci credono, possiamo insistere, possiamo essere caparbi, ma sappiamo bene che, nella migliore delle ipotesi, lasceremo una piccola traccia di noi e della nostra arte.
Non sono più tempi per i musicisti.
Quali sono i generi in cui spazi nella tua produzione?
Posso dire quali generi non sfioro, il jazz, la fusion, e la musica latino-americana!
Umorismo a parte, ho avuto influenze musicali di ogni genere nella mia vita, mi piace poter “omaggiare” tutto ciò che ho sempre ascoltato, mischiando le cose senza un preciso ordine.
Cosa significa lavorare nella musica oggi?
Lavorare? Una parola che oggi non si lega troppo con la parola “musica” ma se vogliamo fare un’iperbole possiamo dire che lavorare nella musica, oggi, è come lavorare in un qualunque studio professionale o azienda, con una laurea, con un contratto di formazione a zero rimborso spese.
Rende l’idea?
Cosa ne pensi dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?
Un fantastico mezzo per farsi conoscere, un fantastico mezzo per affogare in tanta mediocrità. la facilità di diffusione, unita all’abbattimento dei costi per la produzione di dischi, ha portato ad una sovrapproduzione artistica ed un avvicinamento alla materia da parte di chi non lo avrebbe mai fatto a costo di sacrifici maggiori.
Quindi, credo nei social e nel web? si, se si ha una gran fortuna, un po come credere di diventare ricchi con un biglietto della lotteria.
Cosa non deve mai mancare in un brano che ascoltate e in uno che scrivete?
In entrambi i casi non deve mai mancare la sorpresa, lo stupore di piccole cose inattese, nascoste al primo ascolto.
Amiamo l’arte che si presta a più chiavi di lettura, sempre nuove e sempre diverse.
Cosa pensi dei talent show? Hai mai pensato di parteciparvi?
No comment, anzi, one comment: macelleria della musica.
Dicci dieci cose che ti piacciono e dieci che ti fanno arrabbiare.
facciamo che ne dico la metà, ho difficoltà ad arrivare a 10 cose che mi piacciono 😀
non mi piace:
1) la stupidità
2) l’arroganza
3) la brutta musica
4) le cose verdi
5) chi non ama la musica dei NODe
mi piace:
1) l’arte in ogni sua forma
2) la libertà di poter esprimere ogni propria idea
3) pensare di non essere l’unico a vederla in un modo…
4) il vino rosso
5) chi ama la musica dei NODe
Prossimi appuntamenti dal vivo?
Stiamo organizzando la promozione live del disco, saprete tutto se ci seguirete sui nostri social, perchè la comunicazione tramite essi è importante!
Progetti?
Riuscire a fare il quinto disco! 😀