7 e 8 luglio, al via la 37^ edizione delle ORESTIADI DI GIBELLINA
1968, niente fu più come prima / nei cinquant’anni dal terremoto del Belice
Sabato 7 luglio dalle ore 20,00, Baglio Di Stefano
‘LA LUNGA NOTTE DEL CONTEMPORANEO’:
‘300 grammi’ di Igor Scalisi Palminteri e Angelo Sicurella
‘Gold’ di Gianni Gebbia e Giovanni Scarcella
‘Beat’ di Alessandro Haber e Mario Bellavista
‘Il corpo nostro è simile ad un giardino’ della Compagnia Franco Scaldati
Domenica 8 luglio alle ore 21,15, Baglio Di Stefano
‘GIOCANDO CON ORLANDO – ASSOLO’:
con Stefano Accorsi
tracce, memorie, letture da Orlando furioso di Ludovico Ariosto secondo Marco Baliani
Sabato 7 luglio s’inaugura la 37° edizione del Festival Internazionale delle Orestiadi di Gibellina (dal 7 luglio all’11 agosto, con la direzione artistica di Alfio Scuderi), con ‘La Lunga notte del contemporaneo’, evento performativo promosso in collaborazione con la biennale d’arte Contemporanea, Manifesta 12, produzione esclusiva per le Orestiadi 2018, immaginata e costruita in occasione del cinquantesimo anniversario del terribile terremoto che distrusse la città di Gibellina, attraverso i diversi linguaggi dell’arte contemporanea, tra parola, danza, musiche e visioni d’arte. Dalle ore 20 in quattro luoghi del Baglio di Stefano – la Terrazza, il Cortile inferiore, la Montagna di sale, il Giardino degli Odori – andranno in scena quattro performance inedite che si intrecceranno tra di loro:
Ore 20,00 ‘300 Grammi’ in Terrazza
Costruzione estemporanea di pittura sonora ideata da Angelo Sicurella e Igor Scalisi Palminteri: ogni passaggio di Igor sulla tela produce un suono che viene campionato e processato in tempo reale da Angelo, che lo filtra e lo manipola fino a creare un tessuto sonoro e visivo simbiotico.
Ore 20,45 ‘Gold’ nel Cortile inferiore
Work in progress basato sulle complesse suggestioni provenienti dall’elemento oro di Gianni Gebbia e Giovanni Scarcella: una performance che richiama fortemente la crisi inequivocabile dei nostri giorni, in bilico tra due sponde, in quella zona di transito dove persistono parallele due forze, quello della ricaduta e quella di una spinta di superamento.
Ore 21,30 ‘Beat’, nel Cortile superiore, sulla Montagna di sale
omaggio inedito che Alessandro Haber dedicherà alla Beat generation, accompagnato al pianoforte da Mario Bellavista. Haber apparirà sulla montagna di sale di Mimmo Paladino per interpretare una selezione di testi di Jack Kerouac, Lawrence Ferlinghetti e Allen Ginsberg. L’influenza artistica di Jack Kerouac è mondiale, e non è solamente spirituale, ma poetica, tecnica. Ha ispirato Bob Dylan a farsi menestrello del mondo. Beat, il termine stesso con cui Kerouac definì la generazione di protesta del secondo dopoguerra, esprime il senso di sconfitta – più ancora che il senso mistico di beato, o musicale di ritmo. La sconfitta è quella dell’uomo moderno di fronte alla falsa comunicazione, all’avidità di denaro, alla sete di potere, all’amore della violenza. E quando Ginsberg lanciò il suo Urlo, la sua raccolta di versi, fu in un tentativo di salvare le anime giovani non ancora contaminate dal conformismo di massa.
Ore 22,30 ‘Il corpo nostro è simile ad un giardino’ nel Giardino degli odori:
il doveroso omaggio che le Orestiadi dedicano alla poesia e al teatro di Franco Scaldati, già direttore del Festival, curato dalla Compagnia Franco Scaldati diretta da Melino Imparato. Un viaggio dentro il giardino degli odori ci accompagnerà dentro la scrittura dell’autore. Letture di frammenti di testi di Scaldati a partire dalle riscritture di Shakespeare de La tempesta, Macbeth, Otello, navigando tra le cuciture con brani di suoi testi (operazione cara a Franco). In scena, tra gli alberi del giardino, Melino Imparato e Salvatore Pizzullo, accompagnati dai suoni di Michele Cirringione.
Il potere visionario, comico e drammatico della poesia di Scaldati, la musicalità della sua lingua, in un viaggio tra i suoi personaggi più crudi e disperati o le angeliche e innocenti figure del suo teatro. Scompaginazione e reimpaginazione di pagine per raccontare il potere visionario dei suoi testi. Una lingua nuova per un nuovo teatro, come Scaldati amava descrivere il senso della sua scrittura.
Dalle ore 22,30 alle ore 24,00 saranno visitabili gli spazi del Museo delle Trame Mediterranee che ospitano i lavori di ‘Collective Intelligence’, collettivo di 10 artisti che vivono e lavorano in Finlandia, Germania e Palermo, ospitati in residenza dalla Fondazione Orestiadi, da maggio a luglio. Growing a Language è una proposta transdisciplinare del collettivo e comprende una mostra e una serie di performance. Negli stessi orari sarà possibile visitare anche la mostra ‘Trasversalità dello spazio, Luogo di desideri’ realizzata in collaborazione con la Facoltà di Belle Arti dell’Università dei Paesi Baschi di Bilbao.
Domenica 8 luglio, dalle ore 21.15 entriamo nel vivo di uno dei temi principali del nostro Festival, “#ClassicoContemporaneo”, grazie ad un adattamento originale dell’Orlando Furioso con Stefano Accorsi, che giocherà con i versi dell’Ariosto per condurci alla scoperta delle appassionanti avventure di Orlando, sotto la Montagna di sale di Paladino (Baglio di Stefano). Un mondo romanzesco e senza confini abitato da dame in pericolo e cavalieri senza paura, in un rocambolesco viaggio che porterà il pubblico dalla Francia di Carlo Magno fin sulla luna. Uno spettacolo che toglierà il fiato tra duelli e colpi di scena e che avrà sempre al centro la romantica storia d’amore tra la bella Angelica e l’indomito Orlando.
Iniziano così le Orestiadi 2018 che si svolgeranno fino all’11 agosto, attraversando i quattro temi principali: #ClassicoContemporaneo, #QuarantaCinquanta, #CittaLaboratorio, #PoeticamenteSicilia. Il programma mira a rafforzare l’identità delle Orestiadi attraverso l’unicità dei suoi progetti, confermando Gibellina come uno dei poli principali del teatro contemporaneo in Sicilia.
Per info www.fondazioneorestiadi.it