Matteo Raimondi Si spengono le stelle in libreria per Mondadori
York è un piccolo insediamento di case di legno nel Maine orientale, corre l’anno 1691.
Susannah Walcott vive con i suoi genitori e fratelli, ma si sente come se fosse sola. Le manca la saggezza di Nagi l’amata nutrice indiana, i suoi insegnamenti, la sua saggezza l’armonia che era in grado di trasmettere che la faceva sentire in pace con il tutto. La vicinanza alla sapienza antica dei nativi americani è però motivo di distanza tra lei e gli altri ragazzi di York in qualche modo a disagio dal suo non essere conforme ali canoni degli abitanti della colonia, lei con gli occhi spalancati sulla bellezza e la grandezza di un mondo tutto da scoprire, da vivere con una libertà che non è permessa. Ma non per tutti è così c’è anche chi è disposto a tutto per avvicinarsi a lei e che lo farà… Susannah ha diciassette anni, è bellissima e su di lei convergono sentimenti di ogni natura, lei che diventerà bersaglio privilegiato dell’ottusità, delle paure, del bigottismo e del razzismo di quegli anni…
Ma siamo proprio sicuri che Matteo Raimondi ci abbia raccontato i conflitti, la storia, la realtà della “Nuova Inghilterra di fine Seicento? Che realmente ci abbia mostrato un frammento di un passato che oramai ci siamo lasciati alle spalle o forse ha utilizzato una lente capace di attraversare tempo e spazio per parlarci della nostro controverso e a tratti rissoso presente? In questo esordio confluisce l’amore e la conoscenza per la letteratura americana che sgorga dalla scrittura di Raimondi che restituisce al lettore atmosfere, paesaggi e dinamiche che continuano ad appartenerci. Ci ha condotti per mano in luoghi distanti, remoti e prima da spettatori esterni poi sempre più vicini alle vicende fino a toccarle e ci ha catapultato in un posto che alla fine del libro non possiamo che sentire un po’ come nostro.
Articolo di: Cinzia Ciarmatori