Visioninmusica
presenta
Venerdì 23 febbraio – ore 21,30
OREN LAVIE
BEDROOM CRIMES
OREN LAVIE • pianoforte, voce
MAOR WIESEL • chitarra elettrica
ITAI STREET • tastiere, pad, laptop, basso, percussioni
Auditorium Gazzoli, Terni
Via Teatro Romano, 13 – Terni
INGRESSO: Intero € 20,00 – Ridotto € 17,00
Biglietti in vendita sul circuito nazionale: www.vivaticket.it
Il concerto sarà preceduto alle ore 20.30 dall’esibizione degli Accordi Disaccordi che presenteranno il loro album omonimo.
L’ingresso a questa performance è riservato ai soli possessori dell’abbonamento all’intera stagione o del biglietto del concerto di Oren Lavie.
In prima, sul palcoscenico di Visioninmusica 2018, arriva il talento di Oren Lavie, musicista israeliano che si è ritrovato cantautore quasi per caso, in realtà muovendo i primi passi come compositore di colonne sonore e coltivando nello stesso tempo una passione per la musica classica e per la letteratura americana (Bukowski, Miller, Hemingway), per poi approdare al mondo della canzone dopo il successo di Her Morning Elegance, brano che gli è valso una nomination per il Grammy nel 2009, oltre a una imprevista notorietà nel mondo dei video e della pubblicità. Il lungo periodo che è intercorso tra il primo album The Opposite Of The Sea e il nuovo Bedroom Crimes è frutto di una scelta ben precisa, nata dalla consapevolezza dell’autore dei propri limiti come cantante e dalla volontà di coltivare altre attitudini artistiche (libri per bambini e opere teatrali). E sarà proprio all’Auditorium Gazzoli di Terni, il 23 febbraio, che Oren presenterà il nuovo album. che contiene le stesse atmosfere dell’esordio: accordi eleganti di folk, pop e jazz, orchestrazioni neoclassiche, una lieve ‘saudade’ e un briciolo di malinconia: elementi calibrati con uno stile leggermente retrò, ben diverso da quello dei cantautori di oggi. I ‘crimini della camera da letto’ evocati dal titolo non sono storie licenziose o raccapriccianti, ma un insieme di racconti che gira intorno a quel luogo, complice involontario di passioni e tradimenti: la camera e il letto dove ognuno nasce, ama e muore. Le canzoni esplorano la costante dicotomia tra desiderio e rinuncia, il duetto con Vanessa Paradis nell’enigmatica Did You Really Say No? è in tal senso una sintesi perfetta del fascino della musica dell’autore israeliano, sempre in bilico tra innocenza e turbamento. Non è infatti azzardato il paragone sollevato da alcuni critici con il duetto tra Nick Cave e Kylie Minogue, qui c’è la stessa sinergia tra passione e morte delle celebri ‘murder ballads’ del musicista australiano. Il pop di Oren Lavie è lievemente aristocratico, demodé, poco incline alla contaminazione rock, spesso affascinato da finezze classicheggianti, come quelle che tratteggiano con un quartetto d’archi la delicata armonia di Sonata Sentimental #1 – You’ve Changed.
NOTE SU ACCORDI DISACCORDI
Accordi Disaccordi è un progetto italiano molto attivo nel panorama swing nazionale ed internazionale.
La band, un trio nato agli inizi del 2012, è composta dai due fondatori Alessandro Di Virgilio e Dario Berlucchi alle chitarre e da Elia Lasorsa al contrabbasso. Il loro genere si orienta su un repertorio gipsy jazz, riproponendo in chiave moderna i classici della migliore musica jazz e manouche degli anni 30.
Allo stesso modo vengono scritti numerosi inediti e riarrangiamenti di alcuni brani più moderni, anche pop e non propriamente jazz, secondo una personalissima interpretazione che loro stessi amano definire “hot Italian swing”, con una continua ispirazione allo stile del celebre chitarrista Django Reinhardt.
Accordi Disaccordi è un progetto italiano molto attivo nel panorama swing nazionale ed internazionale.
La band, un trio nato agli inizi del 2012, è composta dai due fondatori Alessandro Di Virgilio e Dario Berlucchi alle chitarre e da Elia Lasorsa al contrabbasso. Il loro genere si orienta su un repertorio gipsy jazz, riproponendo in chiave moderna i classici della migliore musica jazz e manouche degli anni 30.
Allo stesso modo vengono scritti numerosi inediti e riarrangiamenti di alcuni brani più moderni, anche pop e non propriamente jazz, secondo una personalissima interpretazione che loro stessi amano definire “hot Italian swing”, con una continua ispirazione allo stile del celebre chitarrista Django Reinhardt.