Eterni secondi Luca Bonaffini Gilgamesh edizioni, 2017
“Mi verrebbe da dire che la nostra generazione è stata l’espressione di fragilità, di leggerezza e mancanza di vita. Mi verrebbe da dare una sberla al passato, autopunendomi e chiedere scusa al tempo così sacro per tutti”
Luca Bonaffini, compositore musicale e autore di testi, propone per l’opera Eterni secondi una scansione a tre tempi, che ripercorre cronologicamente nelle varie sezioni ( Cattivi romantici, L’internauta, La notte in cui spuntò la luna) vicissitudini e suggestioni dagli anni ’70 agli inizi degli anni ’90.
L’excursus storico e personale che lo scrittore propone è caratterizzato dal continuo intarsio fra la musica d’autore e gli episodi narrati: i fatti personali (amori, amicizie, esperienze lavorative) si intrecciano così con una scrittura disinvolta e fluida da un lato e con i cambiamenti storici del nostro Paese dove le parole delle canzoni sono qualcosa di più che un sottofondo musicale. I testi delle canzoni, infatti, irrompono nella scrittura non come degli incisi o delle sound track, ma come un vero e proprio tessuto epidermico della narrazione stessa, capace di scandire il tempo e i sentimenti del racconto.
Cinismo e tenerezza sono le chiavi stilistiche caratterizzanti “Eterni secondi” e che riscontriamo sia a livello testuale che nella costruzione dei personaggi proposti.
La vena ironica e romantica fanno da controcanto a questa tendenza, restituendoci un racconto coinvolgente e interessante sotto i piani personali e sociali.
L’anima musicale di Bonaffini emerge nella musicalità che caratterizza il testo, così come l’emergere di un certo lirismo espresso spesso in frasi brevi e spezzate.
Poetica e sorprendente l’ultima parte dedicata alla nascita della canzone “Spunta la luna del monte” portata da Bertoli e Tazenda al festival di Sanremo nel 1992 e sul cui testo ha collaborato, in modo intenso e poetico, Bonaffini, contribuendo a rendere popolare la consacrazione del cantautore emiliano.
“Sono diventato un 45 giri senza lato B che nasconde nel retro una seconda opportunità”
Articolo di: Erika Pucci