Moncalieri Jazz Festival – XX Edizione
28 Ottobre – 19 novembre 2017
Moncalieri – Torino
Info e prevendite: www.moncalierijazz.com
Venerdì 17 novembre – Ore 21
4 By Monk By 4
Kenny Barron (pianoforte)
Dado Moroni (pianoforte)
Cyrus Chestnut (pianoforte)
Danny Grissett (pianoforte)
Fonderie Teatrali Limone
Via Pastrengo, 88 – Moncalieri (TO)
Quattro grandi pianisti per celebrare l’anniversario di Thelonious Monk, genio del jazz e del pianoforte.
Cento anni fa, il 10 ottobre 1917, Monk nasceva a Rocky Mountain, nel North Carolina, ed il centenario della sua nascita per tutto il mondo del jazz è l’occasione per accendere i riflettori su una figura singolare di uomo e di artista, e soprattutto sull’ immenso patrimonio che Monk ha lasciato al jazz, e non solo ai pianisti. Per il modo di intendere la musica, rifuggendo da ogni genere di convenzione, e per le composizioni che fin dalle prime registrazioni Blue Note sono state riprese e rivisitate in innumerevoli versioni, Monk occupa un posto centrale nella storia del jazz.
Per celebrare Thelonious Monk, Moncalieri Jazz Festival ha invitato quattro pianisti (Kenny Barron, Dado Moroni, Cyrus Chestnut, Danny Grissett) che avranno a disposizione due gran coda sul palco delle Fonderie Teatrali Limone, per dare libero corso al loro personale omaggio a colui del quale John Coltrane in una intervista del 1960 citata da Ashley Khan nel suo ultimo libro disse: “credo che Monk sia davvero uno dei più grandi di tutti i tempi. È un vero pensatore musicale”.
Kenny Barron
Inizia lo studio del pianoforte all’età di 12 anni con il fratello di Ray Bryant e intraprende una prima tournée in una orchestra di rhythm & blues all’età di 15 anni.
Del 1959 sono le collaborazioni con Philly Joe Jones, Jimmy Heath, Tootie Heath, Lee Morgan, John Coltrane e del 1960 quella con Yuseef Lateef a Detroit.
Trasferitosi a New York nel 1961, comincia a suonare nel locale Five Spot Cafè con James Moody che lo raccomandò a Dizzy Gillespie come sostituto di Lalo Schifrin. In questo periodo conosce e ad approfondisce lo stile di pianisti come Tommy Flanagan, Hank Jones e Wynton Kelly, e quello che lo colpì, come disse in una sua intervista, fu il loro modo di articolare con chiarezza ogni nota, il che conferiva loro una precisione assoluta nel fraseggio.
Tra il 1962 e il 1966 è in tour con Dizzy Gillespie, coprendo Europa e il Nord America
Suona per un breve periodo con Stanley Turrentine e prende parte a gruppi guidati da Freddie Hubbard fino al 1969, fu poi con Jimmy Owens, Stanley Turrentine, Milt Jackson. In seguito suona di nuovo con James Moody sino al 1973 e nel 1974 è nel sestetto di Buddy Rich. Alla fine degli anni settanta suona con Ron Carter. Poi nel 1980 fu uno dei fondatori del gruppo Sphere, con Charlie Rose (sax), Buster Williams (basso) e Ben Riley (batteria). In questa formazione non suona solo i brani di Monk, ma anche sue proprie composizioni.
Nel corso della sua carriera è stato nominato per nove Grammy Awards. A partire da 1973 insegna musica alla Rutger University (New Jersey).
Dado Moroni
Inizia a suonare il pianoforte all’età di 4 anni da autodidatta. Negli anni successivi suona come professionista in diverse parti d’Italia e, all’età di 17 anni, registra il suo primo album e inizia una collaborazione con Tullio de Piscopo e Franco Ambrosetti che dura tuttora.
Negli anni ’80 Moroni si esibisce in Europa suonando in diversi festival e club, portando avanti una lunga collaborazione con il trio del bassista di Duke Ellington Jimmy Woode al Widden Bar di Zurigo. Vista il suo grande talento musicale, all’età di 25 anni viene invitato come unico musicista europeo a far parte della giuria del premio internazionale pianistico Thelonious Monk tenutosi a Washington nel 1987 Tra i membri della giuria vi sono i pianisti Hank Jones, Barry Harris e Roland Hanna.
Nel 1988 inizia una lunga tournée che lo porta a suonare per conto del Dipartimento di Stato Americano con il sestetto di Alvin Queen in sette paesi dell’Africa. Successivamente collabora con Clark Terry e George Roberts alla tournée mondiale organizzata dal governo svizzero per la celebrazione del settimo centenario della Confederazione Elvetica.
Moroni si trasferisce negli Stati Uniti nel 1991 ed entra a far parte della scena jazz di New York e assumendo ruoli sia di leader che di musicista di diverse band. Durante gli anni di permanenza nella Grande mela suona nei club più prestigiosi tra quali il Blue Note, il Birdland e il Village Vanguard, oltre a suonare in alcuni album.
Nel 1995, insieme al pianista Antonio Ballista e con il Patrocinio di “Ferrara Musica”, avvia il progetto Two Pianos Cine Soul ottenendo un grande successo in numerosi teatri nazionali ed internazionali. Lo stesso anno partecipa ad un’incisione dell’etichetta discografica America Concorde e ad un’importante tournée in Giappone.
In occasione dei suoi 35 anni di carriera suona con molti musicisti leggendari come Freddie Hubbard, Clark Terry, Zoot Sims, Harry “Sweets” Edison, Ray Brown, Ron Carter, Oscar Peterson, Ahmad Jamal, Hank Jones e Niels-Henning Ørsted Pedersen.
Nel 2007 vince il premio “Best Jazz Act” agli Italian Jazz Awards. Attualmente vive in Italia e continua ad esibirsi a livello internazionale. Nel 2010 pubblica il cd Shapes insieme la bassista Peter Washington e il batterista Enzo Zirilli.
Nel maggio 2012 si esibisce, nell’ambito della manifestazione jazzistica “New Conversation” di Vicenza, in un trio di pianoforti con i due pianisti americani Kenny Barron e Mulgrew Miller.
Dal 26 maggio 2013 parte dal Blue Note di Milano il tour “Dado Moroni incontra Mietta – Quando il Jazz fa Pop”, che segna l’incontro artistico tra il pianista jazz e la cantante pop. Il repertorio selezionato attinge dalla world music, dal pop colto e dal jazz. Nel 2015 vince, assieme a Mietta, il FIM Award come “Miglior progetto jazz” dell’anno.
Gli altri progetti a proprio nome con cui, attualmente, si esibisce sono i seguenti: “Ornella Vanoni & Jazz All Stars”, “Karima & Dado Moroni Jazz Trio”, “Two for Stevie” con Max Ionata, “Dado Moroni Quartet” featuring Alvin Queen; “Tradition in Transition” featuring Jesse Davis; “Two Friends Two Piano” in duo Con Andrea Pozza; “Tributo a Nat King Cole” con Adrianne West, Rosario Bonaccorso, Alessio Menconi; “An Oscar for Peterson” con Giuseppe Mirabella e Aldo Zunino .
È docente di Pianoforte jazz presso il Conservatorio di Como. Ad oggi ha suonato in oltre 50 album per importanti etichette discografiche quali Sony Concorde, Contemporary Telarc Mons, TCB Record e Enja.
Cyrus Chestnut
Nato nel 1963 a Baltimora, Cyrus Chestnut è cresciuto in un ambiente familiare intriso di musica, soprattutto gospel. Comincia a suonare l’organo all’età di tre anni, sotto la guida del padre. A sette anni suona nella chiesa di famiglia a Baltimora dove la madre ne era ministro del culto. A nove anni è già famoso nei dintorni per la sua abilità di improvvisare. Il gospel rimane il suo riferimento più importante. La sua passione per il jazz comincia quando compra il suo primo disco “Thelonius Monk Greatest Hits” attratto semplicemente dalla copertina. Si iscrive successivamente al Berklee College of Music di Boston dove consegue la laurea in composizione e arrangiamento.
Ha suonato con artisti del calibro di Chick Corea, Joe Lovano, Roy Hargrove, Anita Baker, Freddie Hubbard, Isaac Hayes, James Carter, Donald Harrison, the Chicago Symphony Orchestra, Vanessa Williams, Bette Midler, e tanti altri. E’ inoltre il pianista della Lincoln Center Jazz Orchestra e della Dizzy Gillespie All-Star Big Band. Grazie al suo talento e versatilità Chestnut è considerato l’erede naturale di pianisti come Bud Powell, Art Tatum e Erroll Garner. Cyrus prende il jazz con molta serietà, considera questo genere musicale un forma di religiosità, dotato di un grande potere nel muovere masse e coscienze.
Nel 2006, Josh Tyrangiel, critico musicale di Time Magazine, ha scritto: “Ciò che rende Chestnut il miglior pianista jazzista della sua generazione è una volontà di abbandonare le note e di giocare nello spazio”.
Danny Grissett
Quarantaduenne, pianista e compositore afroamericano, losangelino di nascita e residente a Vienna: questa la carta di identità di Danny Grissett. Ha studiato al Monk Institute e ha avuto come insegnanti Herbie Hancock che lo ha influenzato nello stile. Il pianista vanta esperienze musicali al fianco di grandi nomi della storia del jazz come George Coleman, Jackie McLean, Benny Golson, Tom Harrell e Billy Higgins.
La sua musica trae ispirazione dall’hard-bop degli anni sessanta e ne evolve i concetti attraverso l’influenza e il confronto con le tendenze più attuali del jazz. Nelle armonizzazioni dei suoi brani si ravvisano sia spunti tonali che visioni modali, evitando accuratamente ogni radicalismo di stampo free. Le sue composizioni originali, molto personali, mettono in evidenza la sua capacità narrativa.