Incontriamo Susanna Parigi intensa cantautrice e musicista di raffinata poesia
Carne e spirito da sempre sono antitetiche ma nel tuo nuovo disco si fondono inscindibilmente. Come ci sei riuscita?
Direi di più che sono state spinte in quella direzione contraria, ma in natura certo non lo sono. E devo dire che oggi anche molta teologia è di questo orientamento. Noi siamo corpo e spirito, non esiste l’uno senza l’altro e rimuovendo o eliminando una di queste parti, ne usciamo di sicuro amputati. Ma veniamo al disco. Spesso, quasi sempre, da secoli, la musica sacra è stata cantata da voci femminili celestiali, leggere, in estensione alta. Io Ho cercato un diverso modo di cantarle, perché credo nella forza anche spirituale della carnalità. Per questo ho cantato in un registro medio o basso, usando reverberi non eccessivi e chiari.
Un album questo è un vero e proprio viaggio attraverso secoli di fraintendimenti che strada hai percorso per metterlo insieme?
Ad essere sincera sono anni che mi dedico a letture e ricerche sul tema della “parola”. Tutti i miei album come cantautrice sono progetti che riguardano la “parola”. Era inevitabile credo, arrivare a trattare la “parola” nell’ambito delle Sacre Scritture.
Così nel cd ci sono 16 canzoni e altrettanti monologhi in un libretto di 20 pagine, cosa rara per i nostri tempi di carestia discografica.
Ogni canzone ha dato spunto a riflessioni su una certa parola, sul percorrere il sito archeologico di quella parola e alle mutazioni che può aver subito, inevitabili, nei secoli. Non è un libro e chiaramente sono solo spunti, ma l’ho fatto convinta che certo
argomento vada portato proprio in contesti laici, dove purtroppo oggi, l’insulto delle parole è più evidente. Devo dire con rammarico che oggi certa cura e riflessione sulle parole può trovare solo in certe università e in certo ambito religioso.
Cosa ti ha mosso nella sua composizione?
Il desiderio di comunicare questa mia passione, ma soprattutto la certezza che la “parola” crea, costruisce o distrugge.
Di sicuro agisce. Sottovalutarla significa sottovalutare relazioni, politica, giustizia e dare spazio alla manipolazione del vocabolario dalla quale inevitabilmente si arriva al degrado culturale e non solo di un Paese.
Cosa rappresenta la spiritualità oggi? E per te?
Nei miei spettacoli parlo di una frase che sentiamo dire molto spesso: “Sii te stesso”. Posso dire che è una frase idiota?
Io non so chi sono. Abbiamo tante stratificazioni di maschere che neanche ce ne rendiamo conto. per trovare noi stessi dovremmo affrontare uno scavo archeologico colossale. Ecco per me la spiritualità è affrontare questo scavo. Una vita no basterà? Pazienza ci provo lo stesso.
In un momento ‘buio’ come questo che ruolo dovrebbe avere la musica? E gli artisti in generale?
Mi interrogo spesso sul ruolo della musica e del mio lavoro. Mi sembra sempre di fare troppo poco.
Poi le persone mi dicono e mi scrivono che quando escono dai miei concerti, oppure dopo aver ascoltato i miei dischi si sentono meno sole, come fosse una consolazione rendersi conto che ci sono altri che la pensano allo stesso modo, che sono fuori dal coro, che la pensano in maniera diversa dal branco. Esiste musica per tutte le occasioni.
E certa musica deve far divertire, ballare. Altra musica può aprire delle porte. L’importante sarebbe però non cambiare le carte in tavola e non far apparire qualcosa per ciò che non è. La bellezza salva il mondo, fa pensare e ti sorprende.
Bisogna vedere se si riesce a fare cose belle 🙂
Si può tornare indietro?
Credo che per uscire fuori da questi 20 anni di barbarie televisivo-culturale non basteranno trent’anni di duro lavor e di intenzione di farlo. Al momento non vedo neanche l’intenzione.
Continua il tuo sodalizio artistico con Matteo Giudici…
Si ormai da dodici anni. E’ un compagno di viaggio artistico e anche un grande amico. Cerchiamo di crescere insiemee di non fermarci mai. Di non dare mai niente per scontato. La nota negativa è che, quando viaggiamo per concerti, la discussione ci prende così tanto che sbagliamo strada frequentemente.
Cosa ti aspetta?
Mi chiedono da diverso tempo un Cd live, poi vorrei proseguire con un secondo cd sacro, poi sto scrivend il mio secondo libro, dopo “Il suono e l’invisibile”, con il mio coautore Kaballà e inoltre ho sempre il mio insegnamento nei conservatori… insomma un macello. Tra l’altro se alle persone che ci leggono fosse piaciuta l’intervista chiedo un semplice “Mi piace” nella mia fanpage di Facebook. E’ una cosa che non costa niente e per noi
della discografia indipendente è molto importante. Grazie
Intervista di: Elena Torre
Per conoscere meglio Susanna e la sua musica, per poter acquistare i suoi CD, per avere tutte le informazioni sulla sua attività è sufficiente andare sul suo sito
Susanna Parigi
Cantautrice, scrittrice, musicista, inizia la sua formazione musicale al Conservatorio L. Cherubini di Firenze dove si diploma in pianoforte. La sua scrittura nell’insieme colta, ispirata alla grande letteratura, anche erotica, sicuramente originale e coraggiosamente impegnata, è stata sintetizzata dai critici con l’inedita formula di “pop letterario”. Gli inizi in televisione, come pianista, cantante, musicista, le permettono di capire quanto sia lontana la sua vita e il suo mondo artistico da certo ambiente televisivo, che deve prendere una decisione immediata e deviare per una strada meno battuta alla ricerca di qualcosa che la musica le sta suggerendo da molto tempo: il rapporto tra il suono e l’invisibile. Questo tra l’altro darà spunto al titolo del suo primo libro Il suono e l’invisibile-Musica come stile di vita (Infinito-2015).
Inizia così una serie di tour e collaborazioni dove si trova sicuramente più a suo agio: un tour con R. Cocciante, l’altro con C. Baglioni, l’album di Raf Cannibali. Vincere un concorso in Rai le permette di avere il suo primo studio di registrazione in casa. Grazie a questo può iniziare a fare esperimenti, programmare suoni e provare ad arrangiare le canzoni che scrive. Vince Tempera e il chitarrista Massimo Luca le apriranno le porte di RT Music. Decideranno di produrla nel suo primo album Susanna Parigi (1996) che uscirà anche in Giappone e Brasile.
Vince il primo premio come cantautrice nella trasmissione La fabbrica dei sogni su RAI 3. In una partecipazione al Maurizio Costanzo show conosce il giornalista Mino D’Amato che la vuole come “La voce del sogno” in Sognando, sognando su RAI 1, mentre scrive le nuove canzoni che usciranno nel secondo disco Scomposta (1999-Nuova Carisch-Warner). L’album conterrà la presentazione dello scrittore-filosofo U. Galimberti con il quale l’artista lavorerà anche in seguito. Nel giugno 2000 vince il primo premio al Festival della canzone d’autore in Svizzera e l’album esce anche in Belgio e Olanda. Nel 2003 è tra i finalisti del Festival Della Canzone D’Autore di Recanati. E’ ospite al Premio R. Gaetano e al Premio De André.
Già dal primo album tratta tematiche scomode che riguardano spesso la condizione femminile, dove appare una donna mai percepita nel suo insieme, scomposta, appunto. Ma nel terzo disco mette a fuoco che la condizione femminile è parte di un problema più vasto: le minoranze, le disuguaglianze, la violenza, la sopraffazione, la mancanza di cultura, l’indifferenza. Esce così il suo terzo album In differenze (2004 Setteottavi-Warner) con la partecipazione di Tony Levin, Pat Metheny, l’orchestra sinfonica di Sofia di 60 elementi, Ellade Bandini, Ares Tavolazzi e altri straordinari musicisti e con un brano, False, scritto insieme a U. Galimberti.
Nell’inverno 2005 porta nei migliori teatri d’Italia lo spettacolo teatrale In differenze con monologhi scritti insieme a U.Galimberti, proiezioni di foto di Sebastiao Salgado e la voce fuori campo di Leonardo Manera. E’ uno dei primi tentativi in Italia di concerto-teatrale. E’ anche l’esempio di come l’artista consideri limitante la separazione della musica dalle altre forme di arte. Dal 2005 apre diversi concerti di Noa e nel 2006 lo spettacolo In differenze esce in Dvd con la collaborazione di Medici Senza Frontiere (Nar International). Nel 2009 esce il quarto disco dal titolo L’insulto delle parole (Promomusic): dieci brani voce, pianoforte e quartetto d’archi. Pasquale Panella ne scrive la presentazione. Nel clip video i contributi tra gli altri di: Corrado Augias, Lella Costa, Marco Travaglio, Pino Arlacchi, Cesare Fiumi.
Nel 2010 una sua poesia viene pubblicata nella raccolta di poeti italiani Calpestare l’oblio (Marte editrice). Nello stesso anno vince il Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber e il premio dedicato a Giorgio Lo Cascio. Compone diversi brani musicali per la Rai che vengono mandati in onda su Linea Verde, Sereno Variabile e Ballarò. Nel 2011 un suo brano diventa la colonna sonora del Dvd Giovanni Paolo II. Uomo. Papa. Beato. Dopo aver scoperto l’esistenza di un misterioso linguaggio del nord della Cina che solo le donne comprendevano e si tramandavano, scrive il suo quinto album La lingua segreta delle donne (2011 Promomusic), al quale collaborano tra le altre nei contributi video Pamela Villoresi, Ottavia Piccolo, Teresa De Sio, e come voce recitante nel primo brano Lella Costa.
Nel 2012 è tra i dieci finalisti del Premio Amnesty insieme a Jovanotti, Mannoia, Caparezza, Negrita e altri grandi artisti. Vince anche il Premio Slow Music con questa motivazione: Susanna Parigi, sin dagli esordi discografici, ha saputo coniugare arte e responsabilità sociale… Nella sua opera si riconosce una linea poetica chiara, un“pensiero” che orienta le note e le parole, con risultati artistici sorprendenti. Con queste motivazioni Slow Music le riconosce il premio… riservato agli artisti che proteggono la musica e salvano la cultura”.
Nel 2012 si esibisce al Blue Note con i suoi inseparabili musicisti: Matteo Giudici, Michele Guaglio, Roberto Olzer e Nicola Stranieri. E’ una dei lettori nel libro-Cd Storie dei cinque elementi. Quando le favole salvano l’ambiente di Elena Torre e Anna Marani insieme a Fiorello, Elisa, Giorgia, Aldo Giovanni e Giacomo, Neri Marcorè e molti altri. Nel frattempo il giornalista Andrea Pedrinelli pensa a lei per un concerto-teatrale da lui scritto, che attraverso la musica e le parole di Enzo Jannacci approfondisce il tema del giornalismo e della canzone nell’Italia dei nostri giorni, Il saltimbanco e la luna. Essendo lei fiorentina e Jannacci milanese, essendo lui di provenienza jazz, lei classica, passa del tempo prima di dare una risposta. Poi l’istinto e l’amore per la persona Jannacci vincono. L’anteprima nazionale si tiene al Teatro Menotti di Milano e lo spettacolo è selezionato anche dal Club Tenco e dal Festival di Asti dove verrà rappresentato nel 2013.
Nel 2013 esce anche il nuovo album di Musica Nuda (Petra Magoni e Ferruccio Spinetti) con Carica erotica di cui Susanna è autrice del testo. Nel 2014 esce l’album live dello spettacolo Il saltimbanco e la luna (Egea) e il suo ultimo album di inediti Apnea (103 Edizioni) dove scrive anche un manifesto, Apnea Artistica, sulle condizioni drammatiche degli artisti che cercano di fare musica in Italia. Nel 2015 musica 14 Dvd che escono in edicola con Repubblica-Espresso dal titolo La poesia italiana – versi, rime, strofe da Dante a Pasolini di Corrado Augias e Valerio Magrelli. Realizza un arrangiamento particolare per pianoforte e canta L’altra faccia della luna nel Cd Un tipo atipico – tributo a Ivan Cattaneo. Per tale progetto viene premiata da Amnesty al MEI di Faenza. Nel 2015 esce anche il suo libro Il suono e l’invisibile-La musica come stile di vita, conversazione con Andrea Padrinelli. Tratta di ciò che è nascosto dietro il volto esposto della musica e quanto praticarla possa condizionare e trasformare nel tempo comportamenti, abitudini di vita, spirito e corpo. Nello stesso anno pensa e scrive un concerto sacro, con un encomiabile lavoro di arrangiamenti del suo chitarrista Matteo Giudici, Dal suono all’invisibile-Attraverso il cuore delle parole, dove unisce la spiritualità che la musica le suggerisce e la parola che tanto ama. Spinta anche dalla convinzione che parole con cui il mondo della fede ha spesso assiduità, siano importanti da riproporre anche come percorso quotidiano di etica laica.
Attualmente Susanna Parigi insegna al Conservatorio Bonporti di Trento e al Massive e Playsound di Milano.