“Loving Vincent” è un prodotto difficile da incasellare. E’ un film, ma non solo. Un documentario, ma senza averne la tipica struttura. E’ un cartoon, ma in realtà definirlo così sarebbe riduttivo. Molto riduttivo perché a realizzarlo son stati chiamati più di 100 pittori. Ecco potremmo dire che l’opera di Dorota Kobiela e Hugh Welchman (entrambi alla regia firmano la sceneggiatura con Jacek Dehnel) ci permette di capire come Vincent Van Gogh vedesse il mondo.
La trama è un pretesto per riscoprire i momenti salienti di un pittore che ha portato l’arte visiva nell’era moderna attraverso lo studio della luce, un impasto di colori, il loro uso talmente innovativo che degli oltre 800 dipinti prodotti in vita ne vendette uno solo per quanto già verso il 1880 iniziasse a destare interesse.
Francia 1891 il giovane Armand Roulin riceve dal padre, che è un postino, l’incarico di recapitare una lettera a Theo Van Gogh il fratello del pittore olandese che da poco si era suicidato. Armand si reca a Parigi, dove però non riesce a rintracciare Theo essendo lui stesso morto poco tempo dopo a causa della sifilide. Theo lavorava come gallerista presso la celebre Goupil & Cie, dove esponevano i più grandi impressionisti, ed ebbe sempre una stretta fiducia sulla qualità pittorica del fratello. Armand spinto dalla curiosità di sapere perché van Gogh si sia suicidato (o se non si fosse trattato di un omicidio) intraprende dunque una ricerca che lo porta ad incontrare persone e luoghi fondamentali nella vita di Vincent Van Gogh, scoprendone sia la vita tormentata, sia le speranze e le disillusioni.
Il tutto narrato come se noi si stesse vedendo l’opera pittorica di Van Gogh in movimento infatti si tratta del primo film interamente dipinto su tela, rielaborando oltre mille dipinti per un totale di più di 65 000 fotogrammi.
E’ davvero suggestivo vedere i paesaggi, i personaggi, la natura di Van Gogh riprendere vita sullo schermo, un’emozione che trascina lo spettatore nel cuore e nella mente del pittore mentre sentiamo le sue parole riprese dall’immenso epistolario a noi giunto.
Al cinema il 16/17/18 ottobre.
Articolo di: Luca Ramacciotti