«Siamo fatti di polvere, dunque se disdegnate d’impolverarvi non dovreste tentare di scrivere narrativa». Flannery o’Connor
Amato per i suoi gialli, le due serie con i protagonisti detective Norberto Melis e Neron Vukcic, Hans Tuzzi ci regala un saggio con i suoi preziosi consigli di lettura e le sue considerazioni sui limiti e le potenzialità della parola.
«In letteratura è come in teologia: valgono le sole domande. O meglio: è l’intelligenza delle domande che costringe a elaborare risposte alla loro altezza. Se chi si appresta a leggere questo libro spera di trovare enunciati regole e precetti più o meno ovvii su come scrivere cosa, allora forse è meglio che abbandoni il libro e l’idea di diventare scrittore. Il talento, l’istinto sono necessari. Vanno educati, certo, ma sono necessari. Uno scrittore autentico i fondamentali li avverte ben prima ancora di elaborarli in concetti. Chi, non pago di affidarsi al tacito insegnamento dei Maestri, sente il bisogno di un prontuario cui attenersi, è meglio che lasci perdere: la letteratura non è un compitino. Men che meno un suo compitino. Per vari aspetti, il processo di creazione letteraria è come il tempo per sant’Agostino: “Se nessuno mi chiede cos’è, lo so; se devo spiegarlo a chi lo chiede, non lo so più”». Così esordisce Tuzzi, in questa conversazione che – articolata in dieci capitoli: Prima di scrivere; Stile, struttura, scrittura; Come agganciare il lettore; Dire, non dire, da chi farlo dire; Come caratterizzare i personaggi; Finali chiusi, finali aperti; Buona e cattiva letteratura; Tutti i colori del genere: giallo nero rosa; Due o tre cose sul giallo perfetto? e Due o tre cose sul perfetto lettore di gialli – propone a un più vasto pubblico di lettori il ciclo di lezioni tenuto per Radio Popolare. Non banali ricette di tecnica espressiva o di forma narrativa, non fabula, intreccio, narratore interno esterno o ambiguo, ma più fertili considerazioni su limiti e potenzialità della parola, sulla potente irrealtà della letteratura.
Hans Tuzzi è l’apprezzato autore – oltre che di saggi sulla storia del libro e sul suo mercato antiquario, del romanzo Vanagloria (2012) e della serie dedicata a Neron Vukcic, Il Trio dell’arciduca (2014) e Il sesto Faraone (2016) – dei celebri gialli che hanno come protagonista il commissario Melis: La morte segue i magi (2009), L’ora incerta fra il cane e il lupo (2010), Un posto sbagliato per morire (2011), Il principe dei gigli, Casta Diva e Fuorché l’onore (2012, 2013, 2015: già apparsi in Tre delitti un’estate, 2005), Un enigma dal passato (2013), La figlia più bella (2015) e Il Maestro della Testa sfondata (2016), tutti pubblicati da Bollati Boringhieri.
L’incontro al Salone del Libro di Torino
Venerdì 19 maggio
Ore 17:30
Caffè Letterario
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Un’ora con… Hans Tuzzi Autore di La belva nel labirinto e Come scrivere un romanzo giallo o di altro colore. A cura di Bollati Boringhieri Intervengono: Mario Baudino e Margherita Oggero
«In letteratura è come in teologia: valgono le sole domande. O meglio: è l’intelligenza delle domande che costringe a elaborare risposte alla loro altezza». Riflessioni su limiti e potenzialità della parola, sulla potente irrealtà della letteratura.
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