Carlotta Risso, in arte Charlie, nasce a Genova dove vive fino ai 18 anni. Dopo la maturità artistica è a Milano a studiare arti grafiche, poi a Londra dove perfeziona il suo inglese mentre lavora come decoratrice.
Nel periodo londinese inizia a scrivere canzoni (una delle prime è “Innocent Sweet”, che muterà negli anni fino alla versione contenuta nel primo disco, “Ruins of Memories”), ispirandosi a storie vissute e fantasticate.
Da sempre amante della musica americana, quella tradizionale ma anche quella contaminata da deviazioni indie, nipote di Tito Fontana, compositore e musicista milanese, inizia a suonare la chitarra da piccola e intraprende un percorso di esibizioni live e teatrali.
Partecipa allo storico Festival “Hardly Strictly Bluegrass” di San Francisco, esibendosi con la band “Red Wine”.
Nel 2006 presta il brano “Destiny Never Dies” al cortometraggio “ZERO” del regista Emanuele Cova.
Nel 2007 e 2008 partecipa al “Red Wine Bluegrass Party” condividendo la scena con artisti come il chitarrista di fama internazionale Beppe Gambetta, il chitarrista e produttore Paolo Bonfanti e gli stessi Red Wine.
Nel 2010 suona con Nicola Bottini, leader della band “The Used Cars” e negli anni successivi continua a cercare la sua strada tra il rock e il folk collaborando con diversi artisti, percorso che la condurrà alla realizzazione del primo album in studio.
Le due anime del mondo sonoro di Charlie finalmente si compenetrano grazie all’incontro con il musicista e produttore Tristan Martinelli, che al GreenFogStudio di Genova arrangia e produce, tra 2015 e 2016, “Ruins of Memories”, disco che raccoglie brani lontani tra loro per ispirazione e data di nascita ma che raccontano ciò che oggi, in bilico tra tradizione e modernità, è il mondo artistico di Charlie.
“Ruins of Memories”, la canzone che dà il titolo al disco, è accompagnata dal video diretto da Emanuele Cova con le scenografie di Mario Torre, girato nel suggestivo monastero abbandonato di Valle Christi.
Oggi ospite del nostro spazio interviste.
Quelle sonorità quel quid che fa smuovere gli animi.
Penso che siano targhette diversi. Le grandi case di produzione molto spesso pescano dai talent esiste poi un mondo parallelo di musica indipendente che crede e sostiene nel lavoro di tanti musicisti soprattutto per quanto riguarda la sfera indie rock.
Il lavoro è nato spontaneamente da un mix meraviglioso di ascolti fatti nel corso della mia vita. La grande musica americana ma quella inglese ma certi artisti norvegesi. Tutti legati sì al mondo della tradizione ma anche al rock più puro. sono stati motivo di ispirazione anche scenari naturalistici che ho avuto l’opportunità di ammirare. Tra le terre che ho amato in particolare rientrano certamente l’America del Nord e il Canada con i loro boschi infiniti, la Nuova Zelanda un paese incontaminato straordinario, non vedo l’ora di visitare la Norvegia, la Germania…
Faccio quasi 10 km al giorno a piedi con i miei due cani (in particolar modo con Guendalina perché Gastone è un po’ anziano adesso)e amo viaggiare da sempre.
Essere accolta nel mercato europeo così come il mercato italiano mi sta accogliendo. Ne sarei felicissima e mi offrirebbe l’occasione di viaggiare!!!
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