Ultima serata del ciclo TRENT’ANNI DOPO. PRIMO LEVI E LE SUE STORIE GIOVEDÌ 16 MARZO ORE 21 FABRIZIO GIFUNI LEGGE PRIMO LEVI: MESTIERI LA SERATA RIENTRA NELLE ATTIVITÀ CULTURALI PROMOSSE DA INTESA SANPAOLO AL GRATTACIELO DI TORINO
Dopo il successo delle serate con Giole Dix e Sonia Bergamasco, si conclude giovedì 16 marzo, alle ore 21, nell’auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo, il ciclo di letture Trent’anni Dopo. Primo Levi e Le Sue Storie a cura di Giulia Cogoli. Un omaggio voluto da Intesa Sanpaolo nel trentennale della morte di Primo Levi, narratore, uomo di scienza e pensatore di rango internazionale.
Protagonista dell’ultima serata sarà l’attore Fabrizio Gifuni, che leggerà alcune pagine de Il sistema periodico, L’altrui mestiere, La chiave a stella e la poesia Le pratiche inevase.
Introduce la lettura Domenico Scarpa.
Trent’anni – l’arco di una generazione – sono trascorsi da quando Primo Levi è mancato a Torino, la città dov’era nato. Trent’anni durante i quali si è affermato come il testimone di Auschwitz per eccellenza. Trent’anni durante i quali è stato riconosciuto come un narratore, un uomo di scienza, un pensatore di rango internazionale. Le sue opere complete sono oggi disponibili non solo in italiano ma, caso unico tra gli autori italiani di tutti i tempi, anche in inglese, mentre a decine si contano le lingue nelle quali i suoi libri sono stati tradotti.
Se Primo Levi è divenuto un classico contemporaneo, letto e amato in tutto il mondo, lo si deve alle sue storie: storie, al plurale. Difatti, l’omaggio che Intesa Sanpaolo gli rende nella città dove ha trascorso l’intera sua vita («con involontarie interruzioni», come egli stesso osservava con spirito) è intitolato alle storie, perché Levi fu una persona dalle molte avventure e dai molti talenti. In tre serate, affidate ad altrettanti attori di prima grandezza, saranno dunque offerte tre letture tematiche, ciascuna delle quali esplorerà una delle storie di Levi scrittore e figura pubblica.
La terza storia da ripercorrere riguarda la passione che Levi testimoniò per il proprio mestiere di chimico e per l’avventura del lavoro in generale: che ci parli degli elementi della tavola periodica legandoli alla propria vicenda personale, o ci racconti le peripezie di un operaio giramondo, al suo lettore-ascoltatore giungerà inalterata – e inconfondibile – la pronunzia della sua voce morale.
Fabrizio Gifuni è uno degli attori più affermati del panorama italiano, teatrale e cinematografico. In teatro è ideatore e interprete di numerosi lavori fra cui il progetto “Gadda e Pasolini, antibiografia di una nazione” (Premio Ubu 2010 come miglior spettacolo e come miglior attore dell’anno per “L’Ingegner Gadda va alla guerra…”), con la regia di Giuseppe Bertolucci. Al cinema, più di trenta i titoli, ha collaborato fra gli altri con Gianni Amelio, Marco Tullio Giordana, Ridley Scott, Liliana Cavani, Giuseppe Bertolucci e Paolo Virzì. Rivelazione europea al Festival di Berlino nel 2002, riceve il premio Gianmaria Volontè nel 2012. Per la sua interpretazione ne “Il Capitale umano” ottiene tutti i principali riconoscimenti della stagione 2014: David di Donatello, Nastro d’Argento e Premio Vittorio Gassman (BiFest). Al lavoro di ‘attore/autore’ in teatro e a quello di ‘interprete puro’ al cinema e in televisione ha affiancato negli ultimi dieci anni un lavoro di confronto con Istituzioni culturali, scuole e Università, in Italia e all’estero, convinto che il lavoro dell’attore, oggi più che mai, possa e debba confrontarsi con un’idea di comunità sempre più ampia.
Domenico Scarpa è consulente del Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino, per il quale cura la collana «Lezioni Primo Levi», pubblicata da Einaudi, e curatore di diverse pubblicazioni dello scrittore torinese.
L’ingresso è gratuito su prenotazione.
È possibile prenotarsi a partire da venerdì 10 marzo
sul sito: www.grattacielointesasanpaolo.com Sezione Eventi e News
Auditorium sospeso
Il grattacielo Intesa Sanpaolo offre al pubblico alcuni ambienti particolarmente suggestivi. Spazi permeabili alla vita della città, aperti agli appassionati dell’ingegno e della bellezza e a chi cerca nuove prospettive verticali. La hall del piano terra, aperta sul Giardino Grosa, completamente riqualificato nel 2014, conduce con due scale mobili all’Auditorium sospeso. Attraverso un sistema meccanizzato la sala, che può ospitare fino a 400 posti a sedere, assume in breve tempo tre diverse configurazioni: sala conferenze, concerto e spazio espositivo. La qualità acustica è assicurata da un sofisticato sistema di controllo dei rivestimenti a parete.