SCRITTORI RACCONTANO SCRITTORI Sala Ferri \ Palazzo Strozzi, ore 11.00 11 febbraio Maurizio Maggiani racconta Giacomo Leopardi
Il Gabinetto VIssieux inizia il suo cammino verso i 200 anni con la prima edizione di Scrittori raccontano scrittoria cura di Alba Donati e Gloria Manghetti.Si inizia sabato11 febbraio con un incontro pirotecnico: il più anarchico degli scrittori italiani, Maurizio Maggioni Giacomo Leopardi a partire dal suo controverso rapporto con la cerchia di intellettuali dell’«Antologia» (Gino Capponi, Giovanni Battista Niccolini, Pietro Colletta, Niccolò Tommaseo) e del modo poco amichevole con cui i letterati collaboratori di Giovan Pietro Vieusseux trattarono il poeta.
Nonostante la prima edizione dei Canti, introdotti da una lunga lettera di dedica “agli amici di Toscana”, fosse edita proprio a Firenze nel 1831 grazie al prezioso aiuto di Vieusseux, le opinioni della cerchia di Palazzo Buondelmonti non furono sempre lusinghiere. “[…] Ora bisogna scriva a quel maledetto Gobbo”, scrive Gino Capponi riferendosi a Leopardi in una lettera a Vieusseux del 1835. Non a caso, nella satirica Palinodia al marchese Gino Capponi che accompagneràl’edizione napoletana dei Canti del 1835, Leopardi parlerà di mediocritàe di superbo disprezzo riferendosi appunto alla ‘cricca’ dei toscani e sancendo la rottura definitiva col gruppo fiorentino.
“Come è noto – dichiara Maggiani – il Leopardi scrisse le Operette (di cui le prime tre pubblicate sulla ‘Antologia’ del Vieusseux nel 1826 e le ultime due composte a Firenze nel 1832 – ndr) e le scrisse in quel modo, per accreditarsi presso quei quattro autocrati delle belle lettere che gestivano il conformismo culturale del tempo. Per come la vedo io, sarebbe stato di maggior conforto per l’umanità e rara gioia per se stesso se invece avesse utilizzato il suo geniale pensiero per quello che davvero nella sua essenza e soggiacente ragione era, unattacco terroristico in grande stile al conformismo. Meglio per tuttisarebbe stato infine se conseguentemente si fosse lanciato con un aereocontro la Banda dei Quattro riunita in seduta, anche un piccolo aereo daturismo data la modesta mole del Gabinetto, regalando alla storia di questo Paese e a quella dell’Europauna straordinaria occasione di redenzione.”
Scrittori raccontano scrittoriè un progetto triennale: ogni anno 10 scrittori rileggono 10 scrittori di ieri, le cui carte sono custodite nell’ Archivio Contemporaneo del Gabinetto. Agli scrittori è stato chiesto di ‘frugare’ nelle carte dell’Archivio Bonsanti alla ricerca di una chiave di lettura nuova dell’autore scelto. Saranno racconti fatti a partire da qualcosa di raro o di inedito, uno scarabocchio, una variante scritta a margine, un disegno sul quaderno di appunti. Dopo Maurizio Maggiani, sarà la volta di: 18 febbraio Melania Mazzucco\Giovanni Pascoli, 25 febbraio Michela Murgia\Grazia Deledda, 4 marzo Elena Stancanelli\Cristina Campo, 11 marzo Chiara Valerio\Natalia Ginzburg, 25 marzo Maurizio De Giovanni\Eduardo de Filippo, 1 aprile Eraldo Affinati\Mario Rigoni Stern, 8 aprilePaolo di Paolo\Elsa Morante, 6 maggio Simona Vinci\Gianna Manzini, 13 maggio Andrea Bajani\Antonio Tabucchi.
Il progetto ha il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività culturali, delComune di Firenzee delCentro per il Libro e la Lettura del Mibact, ed è stato sostenuto e condiviso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Maurizio Maggiani(Castelnuovo di Magra, La Spezia – 1951)
Con Il coraggio del pettirosso (1995) ha vinto il Premio Viareggio e il Premio Campiello; con La Regina disadorna (1998). Nel 2005 il romanzo Il viaggiatore notturno vince il Premio Ernest Hemingway e il Premio Strega. Il suo ultimo romanzo, Il Romanzo della Nazione (2015) è edito da Feltrinelli.
Giacomo Leopardi(Recanati, Macerata 1798 – Napoli, 1837)
Firenze fu per Leopardi una città importante, in cui soggiornò più volte, oltreché ricchissima di incontri e relazioni sociali feconde. Oltre ai Canti, editi appunto a Firenze nel 1831, Leopardi vi compose nel ’32 le ultime due Operette (Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere e Dialogo di Tristano e di un amico ) e cominciò a lavorare ai Pensieri. A Firenze conobbe nel 1827 Alessandro Manzoni proprio grazie a Vieusseux in una serata a Palazzo Buondelmonti; nel 1828 lo storico Antonio Ranieri, da allora amico inseparabile, e sempre nella città toscana incontrò Fanny Targioni Tozzetti, una delle passioni più forti della sua vita, resa eterna col nome di Aspasia nei Canti del periodo fiorentino e napoletano.
I progetti sono stati pensati per le scuole medie superiori. Ogni incontro sarà seguito da un massimo di quattro classi. Gli incontri saranno comunque aperti al pubblico fino ad esaurimento posti.