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\r\n\r\nCredevo di sapere cos’è l’Italia: non lo sapevo abbastanza. È stato come risvegliarsi davanti alla sua natura di scrigno contenente in infiniti scrigni, davanti a una inesauribile e prodigiosa dotazione di bellezza. (dall’introduzione di Paolo Di Paolo)\r\n\r\nNegli occhi delle capre di Rosa da Tivoli c’è una verità dolente, un’alternativa coscienza del mondo, un’umanità mascherata. Vittorio Sgarbi\r\n\r\nCaravaggio muore nel 1610 lasciando dietro di sé una scia di fuoco. L’eco delle sue invenzioni scuote l’Europa e artisti da ogni dove si mettono sulle tracce delle sue opere. Dall’ombra alla luce– quarto volume della storia e geografia dell’arte italiana di Vittorio Sgarbi – prende avvio proprio da un inseguimento: Pieter Paul Rubens cerca Caravaggio a Roma ma non lo trova. Il pittore lombardo è già altrove e così Rubens nel 1608 lascia testimonianza di questo incontro mancato con una straordinaria Natività caravaggesca destinata all’Oratorio dei Filippini di Fermo. Un appuntamento mancato, dunque, e un’opera artificiale con cui Vittorio Sgarbi dà avvio al suo personalissimo viaggio nel Barocco. Vittorio Sgarbi, con la sua prosa letteraria, ci conduce nel cuore dei tesori inesauribili d’Italia: un percorso che da Roma, Napoli, la Calabria, la Lombardia, la Liguria, l’Emilia, le Marche, terminerà – in un’alternanza di ombre e di luci – a Venezia tra i cieli rosa e azzurri luminosissimi di Giambattista Tiepolo.\r\n\r\n
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\r\n\r\nUn viaggio all’avventurosa riscoperta di artisti immensi: alcuni interpreti originali della rivoluzione di Caravaggio, altri con lo sguardo rivolto in alto, all’ordine olimpico di Guido Reni e dei Carracci. Ma ogni artista nel racconto di Vittorio Sgarbi sorprende e meraviglia per la propria irripetibile fantasia, si concentra in un dettaglio decisivo che lo rende immortale e comunque resistente al tempo.\r\n\r\n \r\n\r\nFonte: Alba Donati\r\n\r\n
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