\r\n
“Spleenless” è il primo singolo della cantautrice pugliese Alea un disco in cui l’autrice prova a sfuggire alla malinconia partendo dal concetto di spleen baudelairiano.
\r\n
\r\n
Quali sono gli ingredienti per scegliere un singolo?
\r\n
Questo non l ho mai capito! Avrei scelto come singolo di lancio tutte e nove le canzoni contenenti in esso. Quando incidi un album è un pó come aver fatto un figlio ( o almeno dicono così), ed in effetti ci sono voluti 9 mesi di gestazione per portarlo alla luce. Abbiamo apportato piccoli cambiamenti ad ogni ascolto, sino allo sfinimento, affinché tutto non fosse pronto e perfetto per mostrarsi agli altri. Non nego di essere un po pignola e perfezionista e lo avrei inciso altre 1000 volte se non avessi avuto accanto delle persone eccellenti come il mio arrangiatore Pasquale Carrieri. Alla fine ho chiesto pareri a parenti , amici, musicisti ed altri operatori del settore per scegliere “Never Better” come singolo di lancio, forse perchè è briosa ma al tempo stesso vorrei portasse a riflettere chi l’ascolta.
\r\n
\r\n
\r\n
Cosa non deve mai mancare in un brano che ascolti e in uno che scrivi?\r\n
Come si puó capire dal mio disco amo e non puó mancare un pizzico di soul o di blues. Amo ció che mi fa muovere il piedino o muove qualcosa nella mia anima. E poi sto sempre molto attenta ai testi.
\r\n
\r\n
A quali modelli musicali guardi?
\r\n
Amo tutta la musica in quanto tale, se ben fatta. Non nego che mi abbia fatto piacere leggere in una recensione che , dopo aver ascoltato il mio disco, viene voglia di ascoltare la Fitzgerald , che è la mia musa da quando sono bambina e alla quale spero di somigliare vocalmente forse tra due o tre vite.
\r\n
Sicuramente le grandi donne del jazz e del blues si trovano al primo posto della classifica dei miei ascolti accanto ai grandi trombettisti e sassofonisti. Non manca mai però la modernità della musica contemporanea, anche italiana ma soprattutto indipendente.
\r\n
\r\n
Quali suggestioni contiene il tuo ultimo lavoro discografico?
\r\n
In “Spleenless” ci sono le emozioni e le sensazioni di una giovane donna che vive questo preciso momento storico, con tutte le passioni, le paure e le incertezze, con la voglia di evasione, la paura del futuro, e le inspiegabili insoddisfazioni.
\r\n
\r\n
Come si racconta il presente?
\r\n
Oggi spesso ci si sente in trappola tra ció che si vuole fare e ció che si puó fare, sempre a sgomitare per andare avanti, concentrati in ricerche affannose di se, e così si è persa un pó la bellezza, soprattuto la bellezza dell’attesa e dell’apprezzare ció che si ha. Una volta capita questa cosa è venuto fuori il mio album: il mio modo per evadere dalla malinconia.
\r\n
\r\n
\r\n
Cosa vorresti per la tua musica?\r\n
Vorrei fosse ascoltata , vorrei che l’ascoltatore provasse le stesse emozioni che ho provato io nel momento in cui l’ho scritta. Vorrei che si sentisse che in ogni parola , in ogni accordo, ritmo , acuto o vibrato , è presente un pezzo di vita vissuta. Se fosse così, anche solo per uno, allora si che mi sentirei appagata.
\r\n
\r\n
Intervista di: Matilde Alfieri
\r\n
\r\n