Coach, autore, ricercatore e speaker che aiuta le persone a liberarsi dalle proprie catene interiori nella vita, nelle relazioni e nel lavoro, utilizzando l’autoriconoscimento, questo significa che la persona vive una trasformazione rapida e duratura. “La primavera della libertà” è il nuovo singolo in rotazione radiofonica: si tratta di un brano che racconta del momento del risveglio dopo un momento di letargo emotivo. Il pezzo è tratto dall’omonimo album “La primavera della libertà” per la produzione artistica dei Lo Greco Bros, jazzisti internazionali produttori tra l’altro di This is what you are” di Mario Biondi.\r\n\r\nQuali sono gli ingredienti per scegliere un singolo?\r\nSe li sapessi avrei vinto la lotteria 😉 personalmente credo prima di tutto che debba conquistarti in 15 secondi massimo, poi deve avere una melodia che faccia piacere cantare, quindi originale ma cantabile, e sicuramente breve, sotto i 3 minuti e 15.\r\n\r\nCosa non deve mai mancare in un brano che ascolti e in uno sche scrivi?\r\nEmozioni e onestà. Senza questi due ingredienti la musica non fa il proprio lavoro, sono proprio queste due caratteristiche che fanno il buono ed il cattivo tempo. Perché Jovanotti funziona? Perché è emozionante e onesto. A volte ascolti voci divine, testi estremamente poetici ma, come dicono nei talent: “non arriva”. Così vale per Biagio Antonacci, per Vasco, De Gregori e tutti i cantautori che hanno segnato la musica italiana negli ultimi anni.\r\n\r\nA quali modelli musicali guardi?\r\nNe ho così tanti che alla fine uno preciso non c’è. Ascolto molto cantautorato argentino e spagnolo un paio di nomi: Kevin Johansen e Jorge Drexler, mi piacciono i suoni folk della west coast come Jack Johnson, Donavon Frankenreiter e G. Love. La ricchezza del Latin Jazz di Eddie Palmieri e Poncho Sanchez, la profondità dei pilastri italiani come Fossati e De Gregori. Apprezzo molto anche la musica autoriale francese da Brassens a Adanowsky.\r\n\r\n \r\n\r\nQuali suggestioni contiene il tuo ultimo lavoro discografico?\r\nSi intitola la Primavera della Libertà, già si può intuire quali siano i sentimenti che sorreggono tutto l’album. Se dovessi riassumerli in poche parole direi tanta pace e voglia di vivere.\r\n\r\n \r\n\r\nCome si racconta il presente?\r\nInnanzi tutto vivendolo. Spesso la scrittura diventa un rifugio ma ci si scollega dalla realtà. Vivere il presente è l’unico modo per poterlo raccontare. Questo è il motivo per il quale alla gente piace leggere libri o ascoltare musica, vivono di riflesso un presente nel quale loro non osano entrare.\r\n\r\n \r\n\r\nCosa vorresti per la tua musica?\r\nLunga vita. Mi piacerebbe che questa avventura continuasse così da poter arrivare almeno al terzo disco che si dice essere quello della maturità. Sono davvero curioso di vedere in che modo la mia musica può evolvere, crescere e che faccia avrà quando sarà matura.\r\n\r\n \r\n\r\nIntervista di: Matilde Alfieri\r\n\r\n \r\n\r\n