Progetto TartaLife, 8 tartarughe marine riprendono il largo sabato 5 novembre in Adriatico\r\n\r\nAppuntamenti per la stampa al porto di Senigallia alle 9.45 e alle 12, prima della partenza del peschereccio Zio Lino e al suo rientro\r\n\r\nSabato 5 novembre Grace, Ben, Gigetto, Trudy, Livia, Archimede, Menne e Platone II torneranno in mare. E la liberazione, in una volta, sola di 8 esemplari di caretta caretta è un evento davvero eccezionale nella lunga battaglia per la conservazione delle tartarughe marine nel Mediterraneo. L’appuntamento per salutarli è alle 9.45 al porto di Senigallia prima della loro partenza per il largo. Gli operatori di Fondazione Cetacea e del CNR-ISMAR e le tartarughe si imbarcheranno sul peschereccio ZIO LINO della marineria di Senigallia. Al suo rientro alle 12 è prevista una conferenza stampa.\r\n\r\nQuesta spettacolare liberazione nelle acque dell’Adriatico è realizzata nell’ambito del progetto TartaLife finanziato dalla Commissione Europea attraverso il fondo LIFE+ NATURA 2012, coordinato da Alessandro Lucchetti del CNR-ISMAR di Ancona, ad opera della Fondazione Cetacea di Riccione, in collaborazione con il CNR-ISMAR. Il progetto TartaLife è condotto in collaborazione con i pescatori e promosso nelle 15 regioni italiane che si affacciano sul mare, si prefigge di ridurre la mortalità della tartaruga marina Caretta caretta indotta dalle attività di pesca attraverso lo sviluppo di sistemi di pesca a basso impatto, la formazione dei pescatori e del grande pubblico e il rafforzamento dei Presidi di recupero e primo soccorso. Il peschereccio ZIO LINO fin dall’inizio collabora al progetto TartaLife.\r\n\r\nGrace, Ben, Gigetto, Trudy, Livia, Archimede, Menne e Platone II sono state curate presso il Centro di Recupero Cura e Riabilitazione delle Tartarughe marine di Riccione, gestito da Fondazione Cetacea e ormai riconosciuto unanimemente come punto di riferimento per l’Adriatico centro-settentrionale. La maggior parte delle tartarughe in cura presso il centro sono rappresentate da esemplari catturati accidentalmente nella pesca professionale e volontariamente conferiti alla Fondazione Cetacea da pescatori sempre più collaborativi e attenti alle tematiche ambientali. In Adriatico si stima che siano presenti più di 70.000 esemplari ma che i possibili eventi di cattura possano toccare fin quasi la metà di questi.\r\n\r\nNell’ambito del progetto TartaLife, la Fondazione Cetacea, solo nel corso dell’anno corrente, ha già curato e rilasciato 20 tartarughe perfettamente riabilitate, di cui 6 provenienti dalla costa marchigiana e recuperate grazie alla Rete Regionale per la Conservazione delle Tartarughe Marine promossa dalla Regione Marche, con il contributo essenziale della Guardia Costiera. Alcune di queste sono state munite di trasmettitori satellitari che consentono un monitoraggio continuo della loro posizione, informazione essenziale per ricostruire le rotte compiute e sviluppare misure di gestione per proteggere la specie.\r\n\r\nPer ulteriori informazioni sul progetto e sull’evento del 5 novembre: Alessandro Lucchetti, CNR-ISMAR di Ancona 0712078828.\r\n\r\n \r\n\r\nFonte: Legambiente
