24 settembre – 15 ottobre 2016\r\nConsolato Generale d’Italia\r\nTeatro Garibaldi\r\nNIZZA\r\n
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\r\n\r\nDal 24 settembre al 15 ottobre il Consolato Generale d’Italia a Nizza ospita nelle sale del Teatro Garibaldi le opere recenti dell’artista toscano Carlo Carli riunite in una mostra dal titolo “MEDITERRANEO – speranza e tragedia” centrata sull’attualissimo tema dell’immigrazione. Inaugurazione sabato 24 settembre alle 18 con il saluto della Console Generale Serena Lippi e la partecipazione del Sindaco di Ventimiglia Enrico Inoculano.\r\n\r\nDopo le importanti esposizioni di Bruxelles, San Pietroburgo, Roma e Madrid – dedicate ai temi dell’emarginazione, della violenza di genere e della sicurezza nei trasporti pubblici – Carlo Carli prosegue il suo percorso di narrazione visiva della realtà toccando un altro delicato aspetto del nostro vivere contemporaneo: le migrazioni e le tragedie del mare ad esse legate, con particolare riferimento alle rotte della speranza che dal Medio Oriente e dal nord Africa conducono all’Europa. Diciannove opere realizzate secondo l’originale tecnica di stratificazione dell’immagine caratteristica dello stile di Carlo Carli che accostando fotografia digitale ed elaborazione grafico-cromatica mette in relazione immagini delle migrazioni nel Mediterraneo tratte dalle cronache quotidiane – come i tragici episodi di Lampedusa del 2013, di Pozzallo del 2014 o di Rodi del 2015 – con rielaborazioni di modelli pittorici del passato come gli affreschi della Cappella degli Scrovegni di Giotto o la “Morte della Vergine” di Caravaggio. Un ciclo di tele realizzate secondo un progetto unitario che guida lo spettatore attraverso un susseguirsi di momenti significativi che raccontano, uno dopo l’altro, i fatti drammatici accaduti nel Mediterraneo “suscitando – come spiega la curatrice della mostra Claudia Baldi – una riflessione amara e profonda su un tema trasversale che interessa le coscienze di tutti noi: il dramma dei profughi che fuggono dalla guerra, il dibattito sull’operazione “Mare Nostrum” e sul ruolo dell’Europa, la crudeltà degli scafisti”.\r\nOpere che ci fanno male e bene, piangere e sorridere, infuriare e riflettere, ma che soprattutto ci impediscono di dimenticare, come rileva lo storico dell’arte Maurizio Vanni, direttore del Lucca Center of Contemporary Art (Lu.C.C.A.), che introduce la mostra in catalogo: Carlo Carli “racconta la storia contemporanea, utilizza la cultura come strumento evocativo e la pittura come mezzo narrativo, ma soprattutto prende in esame ogni avvenimento in modo nudo e crudo, senza alterare la prepotenza visiva del dramma. Ne risultano immagini atipiche, ibride, terribilmente efficaci, dove la realtà si mescola con una finzione che ci strappa un sorriso almeno fin quando non ci rendiamo conto che la citazione del passato rende ancora più evidente la tragedia del presente”.\r\n“Sono certa che le opere di Carli, artista che ho particolarmente apprezzato per la sua profondità ed estrema sensibilità nell’affrontare questi temi”, scrive la Console Generale Serena Lippi nel suo saluto “susciteranno grande interesse ed emozione nel pubblico”.\r\n\r\nL’immagine-simbolo della mostra è un’opera dal fortissimo impatto visivo ed emotivo, in cui la tristemente nota immagine del piccolo Aylan, approdato senza vita sulla spiaggia turca di Bodrum nell’estate del 2015, è accostata ad un richiamo grafico del celebre dipinto “Deposizione dalla Croce” di Pontormo conservato nella chiesa di Santa Felicita a Firenze. L’opera sarà esposta a Nizza in tre diverse versioni, mentre altre due precedenti sono conservate alla Città del Vaticano (dono fatto dall’artista a Papa Bergoglio) e a New York presso la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite. Il ciclo pittorico in mostra include anche un dipinto che Carli ha realizzato, a progetto espositivo già definito, successivamente ai fatti del luglio scorso sulla Promenade des Anglaise ed è un omaggio alla città di Nizza.\r\n\r\nIl vernissage di sabato 24 settembre prevede un interludio con musiche originali del maestro Innocenzo Genna eseguite al pianoforte dall’autore stesso.\r\n\r\n
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