Venerdì 9 settembre, 10.15 Palazzo d’Arco – cortile\r\n\r\nAntonio Prete con Massimo Raffaeli\r\n\r\nPER UNA GRAMMATICA DELL’INTERIORITA’\r\n\r\nInteriorità e parola che indica e non definisce. Forse per questo la ricerca sull’io interiore non si è mai interrotta nel cammino dell’umanità, riuscendo a trovare nel tempo forme che si sono fatte riconoscibili. Antonio Prete (autore di Il cielo nascosto, Bollati Boringhieri), attraverso le pagine della letteratura e non solo traccia una provvisoria grammatica dell’interiorità, attraverso la quale riuscire a riconoscere la solitudine, la letizia, l’elevazione, l’ascolto, l’attenzione, il ricordo, il silenzio, lo stupore ed altre forme del sentire. Lo incontra il critico letterario Massimo Raffaeli.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 9 settembre, ore 17.15 • Palazzo Ducale – portico del cortile d’onore\r\n\r\nLouise Doughty con Luca Crovi\r\n\r\nQUANTO CI VUOLE A SCRIVERE UN ROMANZO?\r\n\r\n“Se per un attimo tralasciamo la solitudine, la paranoia e la sicurezza economica, essere uno scrittore è un gran divertimento. C’è un solo particolare: bisogna scrivere.” Louise Doughty sa sicuramente concepire e sviluppare un romanzo dalla ricetta perfetta, come testimoniano la rubrica sull’arte della letteratura tenuta per il Daily Telegraph e il grande successo di pubblico di opere quali Nel nome di mia figlia e Fino in fondo (Bollati Boringhieri). Eppure, nonostante il sentire comune ascriva alla sfera del thriller i lavori dell’autrice britannica, lei quasi rifugge questa schematizzazione e la fortuna che sembra portarle, sostenendo di sentirsi più libera nel poter spaziare tra generi e tematiche differenti. In fondo, dice, “quello dello scrittore e un mestiere meraviglioso. Ed e l’unico che io voglio fare”. La incontra il giornalista Luca Crovi.\r\n\r\nLouise Doughty parteciperà anche alle “Pagine della Cultura” venerdì 9 settembre ore 9.00, in piazza Leon Battista Alberti insieme ad Alberto Notarbartolo e Piero Zardo\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 settembre, ore 17.00 • Teatro Bibiena • \r\n\r\nAntonio Manzini e Hans Tuzzi con Chiara Codeca\r\n\r\nGIALLO E EDITORIA\r\n\r\nL’ideatore dell’irritato e irritante vicequestore Rocco Schiavone e il papà letterario del commissario Norberto Melis e di Neron Vukcic hanno sicuramente in comune la capacita di muoversi a loro agio nelle storie gialle e di averci regalato investigatori a cui è impossibile non appassionarsi. Ma Antonio Manzini (7-7- 2007) e Hans Tuzzi (Il sesto faraone, Bollati Boringhieri) si confronteranno anche sulla loro visione del mondo editoriale: da appassionato studioso Tuzzi, autore di importanti saggi sull’editoria; mentre Manzini punta il suo sguardo ironico sui perversi meccanismi del mondo dei libri nell’acuto e provocatorio Sull’orlo del precipizio. Di gialli e spy story in salsa editoriale parleranno con Chiara Codeca.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nFonte: Elena Cassarotto