Gli incontri sono organizzati sulla spiaggia in collaborazione con LuccAutori ed il premio Racconti nella Rete.\r\n\r\nOspiti gli scrittori Michele Cecchini, Federico Pagliai, Simone Togneri ed il regista Daniele Di Stefano. Temi centrali dell’incontro sono l’ambiente e la tutela della natura, la letteratura gialla ed il grande cinema, visto anche attraverso gli occhi degli emigranti italiani in America.\r\n\r\nMichele Cecchini presenta il romanzo “Per il bene che ti voglio” (Edizioni Erasmo).\r\n\r\nAlla fine degli anni Venti, Antonio Bevilacqua parte dalla Lucchesia deciso a intraprendere la carriera di attore nel circuito dei teatri off-Broadway di San Francisco. Qui entra in contatto con l’ambiente artistico raccolto attorno, tra gli altri, a Lawrence Ferlinghetti.\r\n\r\nElegante e degradata, gelida e solare, accogliente e crudele, San Francisco esalta e sottopone a cocenti delusioni i suoi figli e i suoi figliastri: tra questi ultimi i Dagos, gli emigrati di origine italiana. Per un periodo Antonio si trasferisce a Hollywood, dove viene scritturato in un film di Chaplin come ‘controfigura schermatica’.\r\n\r\nSul set, in pratica, ha il compito di sostituire Chaplin nella predisposizione delle scene: su di lui i tecnici tarano le luci, impostano il piano dell’inquadratura, la distanza e l’altezza della macchina da presa, la definizione degli spazi e dei movimenti.\r\n\r\nSembra dunque avere trovato la sua ‘Merica’ nel ‘muvinpicce’: con questa espressione, storpiata dall’inglese ‘moving pictures’, Antonio indica il cinema. Lui e tutti gli altri Dagos parlano infatti una strana lingua, l’italiese, una goffa eppure poetica commistione di italiano e inglese, che racconta il tentativo di integrarsi in una realtà tanto diversa da quella di origine. Nel linguaggio come nella vita Antonio Bevilacqua – nel frattempo ‘divenuto’ Tony Drinkwater – abita una terra di mezzo, quella di chi non è ancora e allo stesso tempo non è più.\r\n\r\nA proposito di italiese, il testo è stato integrato con un piccolo vocabolario in calce.\r\n\r\n \r\n\r\nFederico Pagliai presenta “Storie di Stinchi…e contorni” Racconti eco – gastro – ironici” (Pendragon). \r\n\r\nIl libro è una raccolta di venti storie, corredate dalla prefazione di Dario Cecchini di Panzano nel Chianti che, nella prima parte, prendono spunto dalla vita di Stinchi. Siamo nel bel mezzo del boom economico, dell’ abbandono delle periferie per inurbarsi nelle città industrializzate, quando Stinchi decide di intraprendere una strada diversa e coraggiosa: quella di divenire cuoco e di connotare il cibo come elemento identificante di un territorio, ovvero quello appenninico dell’ Alto Pistoiese. Sembra una scelta avventata ma non lo è, perché nel corso degli anni l’ utopia industriale della zona fallisce miseramente e Stinchi è uno dei pochi che riesce a restare sui monti natii diventando un emblema per l’ Appennino tosco emiliano e fondando, in stretta collaborazione con Carlo Petrini, la “Condotta Slow Food della Montagna Pistoiese” della quale è stato fiduciario per molti anni, dando valore e dignità a prodotti considerati poveri come alcuni formaggi, frutti del sottobosco, farine, legumi e altro.\r\n\r\n \r\n\r\nSimone Togneri presenta “Dio del Sagittario” (Frilli Editore)”. \r\n\r\nUn cadavere trafitto da quindici frecce, uno carbonizzato, un altro scorticato. Tre atroci delitti sconvolgono una Firenze livida e piovosa. C’è un assassino, un serial killer che tutti chiamano «il Sagittario». Colpisce le sue vittime seguendo un rituale crudele: le tortura e le uccide come alcuni celebri martiri cristiani, e prima di dissolversi senza lasciare tracce ricostruisce con i corpi le opere d’arte che li hanno rappresentati. Un macabro messaggio che nessuno riesce a decifrare. Le indagini sono affidate al commissario Franco Mezzanotte, un poliziotto vecchio stampo che dopo la vicenda del Mostro ha sperato di non rivedere tanto sangue tutto insieme. Ma al suo fianco prende posto l’amico Simòn Renoir, ex poliziotto e ora docente all’Accademia di Belle Arti, omonimo del grande pittore impressionista e come lui dotato di un singolare spirito di osservazione che nelle indagini si trasformerà in prezioso intuito. Sullo sfondo di una guerra al terrorismo che minaccia di sconvolgere il mondo, Simòn Renoir si butterà nella caccia al Sagittario spinto da un’insana voglia di riscatto che lo porterà a rivivere ciò che aveva cercato di dimenticare. Fino a rischiare la sua stessa vita pur di capire quali sconcertanti forme può assumere il Male. E nulla, dopo, potrà essere come prima.\r\n\r\n \r\n\r\nL’attore Daniele Di Stefano presenta il film “Ti proteggerò”, opera prima in qualità di regista. \r\n\r\nSi tratta di un Thriller psicologico ambientato in Toscana e che ha ricevuto l’appoggio del Comune di Firenze. Il progetto del film è stato presentato a settembre 2015 nel Salone Dei Dugento di Palazzo Vecchio da Maria Federica Giuliani, Presidente della Commissione Cultura e Sport del Comune di Firenze.\r\n\r\n”Ti proteggerò” racconta la storia di Riccardo, un giovane avvocato cresciuto in una famiglia priva di valori ed ossessionata dal successo, che si ritroverà ad affrontare una crisi di coscienza. Il film tocca inoltre molte tematiche sensibili quali: la pedofilia, la corruzione, il rapporto genitori-figli, il cancro, la droga, il crescere senza genitori, l’assenza di valori morali e l’amore.\r\n\r\n“Ho voluto toccare questi temi” dice Di Stefano – “perché sono fermamente convinto che la funzione primaria del cinema sia quella di indurre una riflessione nello spettatore; spero quindi che le persone – dopo aver visto “Ti proteggerò” – si fermino a riflettere su questi argomenti.” Tra le varie Location in cui il film è stato girato spiccano: Redazione de “La Nazione”, Piazzale Michelangelo, Cimitero Monumentale di Soffiano, Sede della Misericordia di Firenze in Piazza Duomo, il Chianti, Villa Arrivabene, Ex Pretura di Firenze in Piazza San Martino, Teatro 13, Odeon, Ospedale di Camerata, il Palazzo di Giustizia di Novoli ed il Golfo di Baratti.\r\n\r\nOltre a me, nel cast attori ci sono: Amerigo Fontani, Anna Rita Del Piano, Alessio Sardelli, Marcello Sbigoli, Rosa Cesare, Alessio Nonfanti Kagliostro, Martina Mansueto, Mireno Scali, Alessandro Massini, Fabrizio Arturi, Matteo Conti, Carlo Ciappi ed Irene Barbugli. Sono inoltre presenti Edoardo e Valentina, due giovanissimi attori di 8 e 9 anni.\r\n\r\n \r\n\r\n