È con grande dolore che le case editrici Ponte alle Grazie e Salani apprendono e comunicano la scomparsa di Pia Pera, avvenuta oggi.\r\n\r\n \r\n\r\nNel suo ultimo libro, Al giardino ancora non l’ho detto (Ponte alle Grazie, in allegato una scheda e la copertina), l’autrice ha raccontato con lucidità e grazia della sua malattia e del suo rapporto con la natura.\r\n\r\n \r\n\r\nPia Pera\r\n\r\n Al giardino ancora\r\n\r\nnon l’ho detto\r\n\r\n \r\n\r\nPonte alle Grazie\r\n\r\n \r\n
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- 216 – euro 15,00
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\r\n \r\n\r\nPer molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite – non posso nemmeno incominciare a spiegare l’importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo Orto di un perdigiorno – non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure L’orto di un perdigiorno si chiudeva con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: «Ho la dispensa piena». Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge e meravigliose, di un’altra speranza. È davvero un dono meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso aggiungere molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di un libro che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo.\r\n\r\n \r\n\r\nLuigi Spagnol\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nL’eleganza della scrittura e del mondo di Pia Pera mi hanno sempre affascinata, ma questo libro è unico e pieno di grazia. Un grande, coraggioso regalo.\r\nDaria Bignardi\r\n\r\nPia Pera ritaglia dai bordi della malattia – sua, ma anche dell’essere umano in quanto tale – una terra di luce e libertà.\r\nChiara Gamberale\r\n\r\nBellissimo e struggente.\r\nSerena Dandini\r\n\r\n \r\n\r\nUn libro dolente e luminoso\r\n\r\nMichele Serra\r\n\r\n \r\n\r\nAncora ama ciò che ha amato, ancora ha paura, e se fosse in grado di scegliere l’ultimo pensiero, questo andrebbe a Macchia, la sua adorata cagnolina, molto più che a Dio, o al Nulla, o a una delle tante parole di cui ci riempiamo la bocca senza che significhino realmente qualcosa.\r\n\r\nEmanuele Trevi\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nL’AUTRICE\r\n\r\n \r\n\r\nPia Pera ha scritto di natura paesaggio e giardino in L’orto di un perdigiorno (Ponte alle Grazie), Contro il giardino (Ponte alle Grazie), Giardino & Ortoterapia (Salani), Le vie dell’orto (Terre di Mezzo). Ha pubblicato due libri di narrativa, La bellezza dell’asino e Diario di Lo; tra i classici russi da lei curati e tradotti, Tre racconti di Čechov (Voland), La vita dell’Arciprete Avvakum (Adelphi), Evgenij Onegin di Puškin (Marsilio).\r\n\r\nPer Salani ha tradotto Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett, di cui ha realizzato una trascrizione teatrale insieme a Lorenza Zambon.\r\n\r\nHa ideato e gestisce www.ortidipace.org. Scrive sul Sole24 Ore e tiene una rubrica su Gardenia.