Umberto Vittorini nelle collezioni private. \r\n\r\nApre sabato 16 luglio la mostra che riscopre il maestro del Novecento, fra tradizione e modernità\r\n\r\nVernice ore 17,30, apertura al pubblico fino al 27 agosto alla Fondazione Ricci di Barga\r\n\r\nIngresso libero\r\n\r\n \r\n\r\nPaesaggi toscani e lombardi del Novecento ancora tutti da scoprire, intrisi di poesia, luce, colore. Apre questo sabato 16 luglio alle 17,30 nella sede della Fondazione Ricci Onlus di Barga, che la organizza, la mostra a ingresso libero “Umberto Vittorini nelle collezioni private. Tradizione e modernità nella pittura di un maestro del Novecento”, dedicata alle opere dell’artista barghigiano scomparso trentasette anni fa.\r\n\r\nA cura della presidente Cristiana Ricci, questa esposizione di circa 120 opere provenienti da archivi privati porta a compimento il percorso di valorizzazione dei grandi artisti locali che la Fondazione Ricci Onlus ha intrapreso fin dal 1996, con la mostra dedicata ad Alberto Magri, per ricordare coloro che con la loro opera hanno onorato l’arte italiana, contribuendo a rafforzare il nome e l’immagine della valle del Serchio, quale territorio di arte e di cultura.\r\n\r\nVittorini trasse infatti ispirazione dal particolare clima culturale della Valle del Serchio e, dopo l’iniziale attenzione verso la pittura macchiaiola e la sintesi cezanniana, raggiunse una personale cifra pittorica. La mostra si inserisce nel filone di studi, approfondimenti ed esposizioni che la Fondazione Ricci dedica da anni agli artisti legati alla Valle del Serchio (tra questi Pascoli, Magri, Balduini, Santini, Maccari, Meschi) che abbiano lasciato un segno nella memoria e nella storia del territorio.\r\n\r\n \r\n\r\nGrazie al patrocinio del Comune di Barga e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, saranno esposte opere per la maggior parte inedite e quindi sconosciute a pubblico e critica. Opere, quelle di Vittorini, che segnano la sua lunga attività di artista raccontando luoghi e personaggi, ma anche le tragiche esperienze vissute in prima persona nell’arco del XX secolo, incrociando con la sua esistenza entrambe le guerre mondiali, la prima delle quali combattuta a fianco del collega e amico Lorenzo Viani.\r\n\r\n \r\n\r\nUmberto Vittorini. Nato a Barga nel 1890 e dotato di una straordinaria sensibilità espressiva, l’artista fu influenzato inizialmente dalla pittura dei macchiaioli, volgendosi in seguito verso un’interpretazione del paesaggio di impronta neo-cezanniana. La poetica di Giovanni Pascoli esercitò una profonda ascendente sulla sua ispirazione (lo si vede in particolare nei paesaggi di Barga) e, come scrive Gioela Massagli nel testo che accompagna l’esposizione favorì lo sviluppo, di “una raffinata civiltà artistica, in cui i nomi di Alberto Magri, Adolfo Balduini, Bruno Cordati, Giovan Battista Santini costituiscono un ideale Pantheon”. Si stabilì giovanissimo a Pisa dove fu allievo di Eduardo Gordigiani.\r\n\r\nVittorini si trasferì in seguito definitivamente a Milano dove ottenne la cattedra di pittura all’Accademia delle Belle Arti. Durante la sua carriera partecipò a numerosissime esposizioni nazionali e internazionali ottenendo numerosi premi e riconoscimenti.\r\n\r\n \r\n\r\nLa mostra, a ingresso libero, resta aperta da sabato 16 luglio a sabato 27 agosto. Orari: martedì 10-12, venerdì 16-19, sabato e domenica 10-12 e 16-19.\r\n\r\nPer informazioni: Fondazione Ricci Onlus, Via Roma, 20 – Barga (Lucca); 0583/724357; fondricci@iol.it; www.fondazionericcionlus.it