Probabilmente, per rendere un giusto omaggio alla tradizione della musica leggera italiana è necessario avere il giusto distacco; magari meglio se osservata da molto lontano, come per esempio dal Canada. Sembra questo il messaggio che resta dopo aver ascoltato le undici tracce del nuovo disco di Daniela Nardi, cantante polistrumentista italo-canadese, molto apprezzata in patria e che con Canto conferma il grande amore per la melodia nostrana.\r\n\r\nDaniela – che canta con un accento inglese che rende il tutto molto chic – reinterpreta in chiave jazz grandi successi pop italiani senza forzature vocali o strumentali, muovendosi con estrema disinvoltura da Jovanotti a De Andrè, da Samule Bersani a Ornella Vanoni passando per Jannacci e Bungaro.\r\n\r\nUn viaggio musicale magistralmente arrangiato, registrato tra Toronto e Napoli, che ha il sapore un po’ vintage dell’Italia della dolce vita. Per il suo inedito Amami ancora, La Nardi sembra trovare ispirazione proprio nell’eco quel Bel Paese elegante e spensierato che sapeva anche essere profondamente romantico e malinconico.\r\n\r\nCon una nota di grande classe, l’album si chiude con Canzone per te di Sergio Endrigo, artista troppo spesso dimenticato al quale la cantante canadese rende un meraviglioso tributo grazie a una struggente interpretazione.\r\n\r\nCanto è un disco che ha il merito di ricordarci il valore e le potenzialità della nostra musica leggera, in grado di superare gli oceani per raggiungere le radio di mezzo mondo. Una musica che ha un presente proprio per via di un glorioso passato, e a cui non possiamo che augurare un altrettanto radioso futuro.\r\n\r\nArticolo di: Antonio Farinola