Si sente spesso parlare di bullismo, di forza bruta, di sport violenti, ma quanto di vero c’è in tutto questo? Analizziamo il tutto con Emanuele Vaccarini.
Come nasce Emanuele Vaccarini combattente.
Nasce figlio di calciatore che sperava divenissi tale a mia volta. Quando a sei anni mi portò a giocare a calcio si capì che io non ero per nulla portato. Mia madre mi portò allora in una palestra di karate dove fu immediato feeling con questa tipologia di sport.
Perché oggi si dovrebbe ricorrere alla difesa personale? Non è un incitamento alla violenza?
La difesa personale non è violenza, io non insegno a partire per primi o senza uno scopo. La difesa personale è prima di tutto evitare qualsiasi contrasto o motivo che porti al combattimento. Però se uno viene assalito deve essere in grado di difendersi senza procurare, possibilmente, danni a Lui stesso o all’assalitore.
Differenza tra lottare a mani nude o con le armi.
Una differenza immensa. Le armi sono molto pericolose, se non si sanno usare si rischia di procurare ferite anche mortali molto facilmente. Chi usa un’arma deve avere il controllo del 200% della propria forza e il 200% della conoscenza delle tecniche.
Spesso hai partecipato a reinterpretazioni storiche anche per filmati. Come nasce la preparazione di questi personaggi?
A tavolino con lo studio. Si va in biblioteche, scuole, si cercano testi universitari per fare ricerche su quel tipo di personaggio. Si cercano tecniche, tipologie di combattimento dell’epoca per ricreare vericità tra l’azione del combattere e il personaggio stesso.
Chi può avvicinarsi a questo tipologia di sport? Limiti di età?
Limiti di età non ce ne sono. Però si deve comprendere bene la propria fisicità, il proprio organismo. Posso insegnare tutto, ma dobbiamo renderci conto che un gladio o una spada che pesano un chilo e mezzo possono diventare pericolose sia per chi le usa sia per il duellante avversario. Come tutti gli sport bisogna davvero esserci portati.
Esistono manuali e video di autodifesa, è possibile fare da autodidatti?
Video ne esistono a migliaia realizzati anche da chi maestro non è e questo può portare a gravi incidenti. Idem per i manuali che si possono leggere per informarsi, ma nulla potrà mai sostituire l’insegnamento di un maestro che ti segue personalmente e ti fa vedere e imparare le tecniche giuste. Autodidatta.. se hai avuto una vita come la mia cresciuto in periferia, o che per anni ho fatto il buttafuori per i peggiori locali di Roma può essere una base di partenza come l’essere partito volontario nel ’96 con l’esercito che era in missione in Jugoslavia.
Il bullismo nelle scuole esiste da sempre, ma in questi anni pare incrementare. Cosa consiglieresti a chi lo subisce?
Il bullismo c’è sempre stato. Ho sempre odiato i bulli che sono persone che dietro ad un’apparente scorza dura in realtà sono persone molto deboli. Si deve denunciare immediatamente senza paura agli enti preposti come insegnanti, Preside, parlarne coi propri genitori. E soprattutto avvisare tutti perché in questi tempi un po’ fuori dalla norma è facile che questi ragazzi si trovino con un coltello in tasca.
La tua giornata tipo, quanto ti alleni?
La mia giornata tipo inizia con la palestra dei gladiatori, poi il mio lavoro presso le Ferrovie e la sera allenamento. A volte faccio doppio allenamento, non ho una regola fissa. Si va dalle quattro ore giornaliere, alle sei, ma a volte anche tre. Mi alleno sei giorni alla settimana, ma non solo arti marziali, anche body building, pugilato, scherma medievale, giapponese, vichinga, tutto ciò che concerne i combattimenti
Scegliendo un periodo storico ed un’arma cosa sceglieresti?
Bè per me è scontato, gladiatore per sempre e gladio per tutta la vita.
Cosa consigli e cosa sconsigli sull’argomento “lotta”.
La parola lotta è diversa da combattare. Cosa consiglio. Se si inizia da bambini sicuramente una disciplina marziale come il karate o lo judo che è un’altra arte marziale molto importante. Sconsiglio vivamente di mettersi in mano a ciarlatani che insegnano anche il disarmo a mani nude che è la cosa più pericolosa che si potrebbe mai provare a fare.
Non se ne esce mai bene, è fortuna se ci procuriamo solo qualche ferita o taglio. Diffidate sempre da questa tipologia di insegnanti.
Intervista di: Luca Ramacciotti