Firenze – Gli occhi gioiosi di un bambino che guardano, dal basso verso l’alto, il Meyer, con il suo simbolo e la sua lunga storia: è questa l’immagine, semplice e coloratissima, che campeggia sul francobollo emesso per celebrare i 125 anni dell’Ospedale pediatrico fiorentino. Il disegno, che in pochi inconfondibili tratti coglie tutta l’essenza di questa struttura da sempre dedicata ai più piccoli, porta la firma di Tullio Pericoli ed è la prima volta che il grande illustratore presta la sua matita, e il suo estro, per realizzare un francobollo per lo Stato italiano. Il fatto che il Ministero dello Sviluppo Economico, autorità emittente delle carte-valori postali dello Stato, abbia voluto dedicare al Meyer un francobollo (appartenente alla serie tematica le “Eccellenze del Sapere”) rappresenta un importante riconoscimento per l’ospedale pediatrico fiorentino e la sua storia. La presentazione del prodotto filatelico, alla presenza dei rappresentanti istituzionali, è la prima di una serie di iniziative in programma per celebrare questa importante ricorrenza. Tra gli eventi più attesi, la festa di sabato 27 febbraio, un Open Day tutto dedicato ai bambini e alle famiglie, con tanti incontri, spettacoli e laboratori. (Per informazioni sul programma: www.meyerperamico.it). Tra le tante iniziative per ripercorrere questa carrellata di storia, una emozionante mostra fotografica allestita all’interno dell’ospedale: protagoniste saranno le immagini d’epoca concesse dall’Archivio di Stato di Firenze e dall’Archivio storico Foto Locchi che, con il suo patrimonio di 5 milioni di immagini, rappresenta un punto di riferimento di livello internazionale per chi vuole conoscere il passato di Firenze e della Toscana.\r\n\r\n \r\n\r\nLa storia del Meyer. Correva l’anno 1891 quando, nelle case delle famiglie fiorentine più illustri, fu recapitato il biglietto di invito alla cerimonia di inaugurazione dello Spedale dei Bambini Anna Meyer. La data dell’evento era stata fissata per il 19 febbraio: i primi cinque piccoli pazienti sarebbero arrivati quattro giorni dopo, dando il via a un’esperienza pressoché unica in Europa. Nell’arco di poche settimane, l’ospedale – una delle prima strutture esclusivamente dedicate alla cura dei bambini – cominciò a funzionare a pieno regime, proiettando la città di Firenze nel panorama delle realtà più avanzate nell’ambito della pediatria. In più di un secolo di storia, il Meyer non ha mai tradito la sua vocazione di struttura all’avanguardia nell’ambito delle cure dedicate ai bambini: oggi, quello che i fiorentini chiamarono affettuosamente l’ospedalino, si è confermato un centro di livello internazionale per la cura, la ricerca e l’assistenza dedicate ai più piccoli. La storia di quest’ospedale nasce sostanzialmente come un atto di amore e di altruismo: quello che il commendatore Giovanni Meyer – un nobile di origine russa – volle dedicare alla memoria della moglie, scomparsa in giovane età. Anna Meyer, una donna di profonda sensibilità, era rimasta sconvolta nel constatare come i bambini malati venissero trattati nello stesso modo riservato agli adulti, senza alcuna distinzione né rispetto per le loro particolari esigenze. Di qui, la decisione del marito di creare un centro solo per loro. In questa struttura sono state scritte pagine importantissime della pediatria italiana e non solo. Quelle che ancora oggi, gli operatori del Meyer continuano a scrivere quotidianamente.