Il sogno è rendere alcuni tratti del litorale appetibili per la nidificazione della tartaruga marina\r\n
Si chiama “SOSteniamo la spiaggia” e intende tutelare il fratino (Charadrius alexandrinus) e garantire le condizioni ideali per la nidificazione della tartaruga marina (Caretta caretta) attraverso una fruizione dell’arenile intelligente e consapevole, in cui i visitatori saranno gli attori stessi della conservazione.\r\nIl progetto sperimentale, approvato dal Consiglio direttivo dell’Ente Parco, che per i suoi contenuti fortemente innovativi ha addirittura chiesto di estenderne la durata da un anno a tre anni, riguarda il tratto della costa di San Rossore dove l’erosione è meno forte e i due animali possono dunque nidificare in sicurezza: la porzione di spiaggia a sud di Bocca di Serchio (nella Penisola dei gabbiani resterà la fruizione tradizionale come prevista dal Piano di gestione) fino alla zona delle Marinette, a nord del Gombo.
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Gli interventi del progetto “SOSteniamo la spiaggia” sono variegati e spaziano dalla delimitazione fisica della spiaggia interessata, attraverso il posizionamento di pali e funi a terra e di eventuali boe a mare, al posizionamento di cartellonistica informativa, passando per controlli diurni e notturni per la protezione della spiaggia da parte di volontari e vigilanza, per garantire il rispetto delle regole di accesso. Obiettivi sono, come già ricordato, il mantenimento e il ripristino di un ambiente con caratteristiche ottimali per la nidificazione del fratino e della tartaruga marina.
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Tra le varie attività in programma è previsto anche un’attività di visita alla spiaggia dal titolo “Dimenticati dell’ombrellone: scopri un modo nuovo di vivere il mare di San Rossore”. I turisti (fino a 25 persone al giorno, che saranno accompagnate da una guida consigliata dal Parco e trasportate con mezzo ecologico) vivranno dunque il mare in modo attivo, svolgendo attività finalizzate alla scoperta delle peculiarità della Tenuta di San Rossore, dei sistemi dunali, della vita animale e vegetale della spiaggia così come del mare, ed incontrando biologi marini, pescatori, personaggi del territorio, attraverso i quali scopriranno la vera essenza della natura e della cultura del posto: i partecipanti potranno così entrare in contatto con la fauna del mare e conoscere i pesci anche attraverso strumenti di pesca antichi e non distruttivi, come le nasse, ed osserveranno dal vivo gli uccelli limicoli, coi loro giochi sulla risacca e il loro straordinario volo.
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Inoltre attraverso il programma “Amici del Parco”, che sarà lanciato nei prossimi giorni, molti residenti potranno vivere lo stesso ambiente in modo ancor più partecipativo, prendendo parte alle attività di volontariato sul monitoraggio delle specie della spiaggia spiegando ai visitatori le regole di conservazione, controllando il territorio contro gli illeciti di giorno e di notte in collaborazione con le guardie, anche dormendo in una apposita tenda che il Parco allestirà.
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Interventi specifici per proteggere il fratino. Per salvaguardare in particolare la riproduzione del fratino anche lungo gli arenili di Marina di Vecchiano, sarà adottata, grazie alla collaborazione tra i dipendenti del Parco, i volontari e le varie associazioni ambientaliste, una serie di misure gestionali in comune con la Tenuta di San Rossore, con campagne di informazione rivolte ai fruitori della spiaggia, oltre a localizzazione, monitoraggio e protezione dei nidi di nidificazione con gabbie e zone di esclusione. La collaborazione è finalizzata a migliorare ulteriormente l’efficienza, coordinandole con quelle di San Rossore, delle attività meritoriamente organizzate ormai da diversi anni dal Comune di Vecchiano, sempre sensibile alla corretta gestione del suo arenile, dalle associazioni ambientaliste e dal personale esperto del Centro ornitologico toscano.
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Un Parco per tutti i gusti. Con l’avvio del progetto “SOSteniamo la spiaggia” il Parco riesce a integrare, completandolo, il panorama di diversi livelli di fruizione dei suoi oltre trenta chilometri di spiagge: dall’utilizzo pressoché tradizionale fatto a Tirrenia, Marina e Viareggio, a quello più soft di Calambrone, Marina di Vecchiano e Lecciona, a quello pienamente conservazionistico di San Rossore.
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Il sogno. Il sogno dell’Ente è naturalmente vedere finalmente i nuovi nati del raro fratino nelle spiagge dell’area protetta e soprattutto riuscire a far sì che la tartaruga marina torni a deporre le uova nelle nostre spiagge, cosa che iscriverebbe a buon diritto il Parco nel ristretto elenco delle spiagge mediterranee veramente protagoniste dalla conservazione del mare e della costa.
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Fonte: Enrico Lippi