Abruzzese, classe 1977, una passione travolgente per la chitarra, Danilo Di Florio nei suoi brani parla di amore, di emozione e di passione, di delusione e di sconfitte, ma anche di rivalse, di percorsi, di viaggi lunghi e corti, racconta storie di gente comune.
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Da poco uscito il suo album, Scateniamoci, lo abbiamo incontrato per saperne qualcosa in più…
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La musica nella tua vita era inevitabile?
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Non proprio inevitabile..ma comunque fondamentale..appena mi sono reso conto che mi rendeva felice e pieno di interesse per essa ho focalizzato tutto sulla scrittura e la composizione..
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Leggendo la tua biografia sono tanti i cantautori italiani che ti hanno fatto compagnia. Come e in che misura sei loro debitore per la tua musica?
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Sono grato a loro in quanto ‘raccontano’ e danno un punto di vista sul mondo..gli argomenti sono tra i più vari.. Dall’amore alla cultura alle ironie ..tanti temi tanto lavoro.
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Cosa contiene la tracklist di Scateniamoci?
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Essa contiene dieci brani per alcuni aspetti anche autobiografici. Da “volevo fare il cantautore” a “I vestiti di Marlene” a “Scateniamoci” per chiudere con “Woody Allen” pezzo di chiara ispirazione polemica contro la banalità della musica proposta dai talents..
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Cosa dobbiamo conoscere di te prima di ascoltarti?
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Di me non c’è nulla da conoscere prima. Quello che sono nei brani lo sono anche al di fuori..
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Se dovessi indicare tre momenti fondamentali della tua vita per il raggiungimento di questo traguardo quali sceglieresti?
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La rinuncia a vent’anni di una vita superficiale..la scelta delle persone giuste che potessero rispettare il mio mondo e la persona che mi ha insegnato a suonare la chitarra…un caro amico..
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Cosa ti aspetta nel prossimo futuro?
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Sto lavorando su un progetto nuovo che spero possa piacere al pubblico.
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Intervista di: Matilde Alfieri